Giovedì 9 aprile con inizio alle ore 16 avrà luogo nella sala convegni dell’Archivio di Stato di Isernia, Corso Risorgimento 1, la commemorazione dello scrittore calabro-molisano Antonio Grano, ad un anno dalla scomparsa. L’incontro, aperto a tutti coloro che vorranno partecipare, è stato voluto dall’Università delle Generazioni di Agnone ed ha avuto l’immediata adesione della figlia Valentina, dello stesso Archivio di Stato e dell’Amministrazione provinciale di Isernia, nonché dell’associazione culturale “Amici della Calabria in Molise”.
L’evento intende innanzi tutto dimostrare affettuosa vicinanza alla famiglia Grano, ai suoi parenti e ai più cari amici, ma anche ricordare il grande contributo dato alla Cultura (specialmente a quella molisana) in decenni di alacre lavoro intellettuale svolto dallo scrittore il quale, nato a Cosenza nel 1938 e laureatosi in Scienze Sociali, ha inizialmente vissuto a Napoli dove ha svolto l’attività di sindacalista nella CGIL ed ha poi trascorso buona parte della rimanente vita nella sua casa-eremo di Macchia di Isernia, dove è deceduto improvvisamente l’11 aprile 2014, lasciando importanti libri da dare alle stampe, dopo averne già pubblicati ben 28. Infatti, oltre al volume dell’Opera Omnia, i 27 titoli appartengono a cinque “Collane” e sono così suddivisi: 9 libri fanno parte della “Collana religiosa” principalmente dedicati al Papa molisano Celestino quinto (1209-1296), 3 di quella “socio-antropologica”, 4 della “marxiana”, 6 della “meridionalistica” (in particolare incentrati sulla “mala-unità d’Italia”) e 5 della “napoletana” (soprattutto celebrativi della canzone classica).
Numerosi i messaggi finora pervenuti da ogni dove alla famiglia e agli organizzatori per esprimere partecipazione ed affetto, per descrivere e commentare il personaggio e la sua monumentale Opera. Conosciuto ed apprezzato anche all’estero (specialmente in ambiti universitari), Antonio Grano nell’ultimo decennio era divenuto un instancabile internauta animando un seguitissimo “blog” su diverse tematiche storico-sociologiche e curando un proprio sito web (www.antoniograno.it) che adesso è aggiornato dalla figlia Valentina. Nella sua attività multimediale, era molto efficace nella comunicazione giornalistica e alcuni quotidiani erano soliti pubblicare i suoi articoli che sembravano veri e propri editoriali, mentre alcune emittenti televisive lo invitavano spesso per brevi interviste ma anche per lunghe conferenze. Pur non essendo affatto di tendenze neo-borboniche, per la sua posizione assai critica sulla “conquista del Sud” nel 1860 da parte dei Savoia amava chiamarsi “brigante calabro-molisano”. Nel 2009 aveva ottenuto il Premio Calabria “Una vita per la Cultura”.
BIBLIOGRAFIA
Ecco i titoli dei 27 libri pubblicati da Antonio Grano (tra parentesi l’anno di edizione).
1- I Castelli di Pietro (1996), 2- La leggenda del chiodo assassino (1998), 3- Santa Barbara (2000), 4- Celestino V (2001), 5- Macchia di Isernia (2002), 6- Un uomo, la sua terra: Mimmo Pellegrino (2003), 7- Trattato di Sociologia della Canzone Classica Napoletana (2004), 8- Ladislao d’Angiò-Durazzo (2005), 9 – Malafemmina (2008), 10- Good-Bye, Marx! (2009), 11- Io, brigante calabrese (2009), 12- L’ultima profezia di Celestino (2009), 13- La chiamarono unità d’Italia … (2009), 14- Celestino V cittadino del mondo (2009), 15- ‘O surdato ‘nnammurato (2010), 16- Pietà per i vinti (2011), 17- Le parole sono pietre (2011), 18- Partono ‘e bastimente (2011), 19- Il diavolo e l’acqua santa (2012), 20- Il malato guaritore (2012), 21- Psichiatria dell’inferno (2012), 22- Il male oscuro dell’Italia unita e separata (2012), 23– Delirio molisano (2013), 24- L’immagination au povoir (2013), 25- A sinistra della Questione Meridionale (2013), 26- Diario di bordo (2014), 27- Una storia fotografica (2014).
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Redatto da Domenico Lanciano
Riferimenti:
* prof.ssa Valentina Grano (figlia dell’Autore)
* Archivio di Stato di Isernia