Nessun dialogo con certa gente

tg5Come tanti altri, ero stato invitato anch’io a partecipare a una trasmissione di Telemia da Roccella; come tanti altri, ho rifiutato, e ai miei amici devo spiegare bene perché:
–        perché dialogare non è obbligatorio, e io mi scelgo con cura gli interlocutori;
–        perché non ho niente da dire ai due concittadini che, ho scoperto, sarebbero comparsi in trasmissione dopo essere comparsi in quella ignobile di Canale 5;
–        perché dopo Canale 5 ho ricevuto messaggi da fuori che ironizzavano “ma è vero che vivete nella sporcizia” eccetera, e questo offende, con la mia città, personalmente me;
–        perché i cassonetti sono puliti e profumati, e la mattina dopo la Notte blu tutta la città era a specchio;
–        perché la trasmissione di Canale 5 è andata in onda alla vigilia della Notte blu; in difetto di prove, posso bermela che è una coincidenza, ma in verità non ci credo;
–        perché ho detto e ripeto che i due vanno isolati dal contesto sociale: ovviamente non è obbligatorio per nessuno, e io non ho autorità per ottenere tale scopo; è quello che farò io, almeno: gli altri, si regolino;
–        perché le immagini erano in gran parte artefatte e datate, e il tono era assolutamente sproporzionato a qualsiasi eventuale legittima critica;
–        perché uno dei due concittadini presenti a Canale 5, il maschio, ha osato parlare al plurale come se rappresentasse i cittadini tutti, quindi anche me, quando invece rappresenta solo se stesso;
–        perché l’altra presente con la sua sola presenza ha avallato e le immagini e il tono del cittadino suddetto;
–        perché la toppa è peggio del buco; e, lasciando perdere il maschio, se mai la signora avrebbe potuto e dovuto chiedere pubblicamente scusa a Soverato, non tentare di giustificarsi e arrampicarsi sugli specchi e sperare, almeno da parte mia, assoluzione o persino approvazione;
–        perché, se io avessi partecipato alla trasmissione di Roccella, con la mia sola presenza avrei conferito ruolo di interlocutori ai due, ruolo che non riconosco loro nemmeno un poco e per sbaglio.
Insomma, un mucchio di ottime ragioni per essere rimasto a Soverato.

Ulderico Nisticò

 

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