Icona dell’antiracket, tale Palazzolo di Palermo invitava i commercianti a non pagare il pizzo… alla mafia, e a versarlo a lui pro manibus, e lo hanno beccato mentre rubacchiava 100.000 (centomila) euro.
Costui, questo (presunto!) sciacallo, non è un mafioso tipo Anime nere, brutto e con sottotoli in italiano; è stato a scuola e all’università; ha partecipato a convegni antimafia segue cena; è stato intervistato da tv e giornali… E poi è finito in gattabuia.
Come la Canale, come i giudici Giglio e Giusti, come la Girasole, come la Laganà vedova Fortugno, tutti in vario modo condannati per mangia mangia mentre predicavano antimafia. La Laganà, divenuta inspiegabilmente deputato, faceva parte della commissione parlamentare antimafia. Bum!
Ora lo capite cosa voglio dire io con il mio ritornello “antimafia segue cena”?
Ora io vorrei che la magistratura andasse a fondo su tutti costoro e altri.
Ma vorrei che anche che il MIUR, quello della pubblica istruzione, gettasse un’occhiata sui troppo convegni antimafia delle scuole: chi paga, chi ci campa sopra, e, soprattutto, qual è il livello culturale di certi sproloqui. Attenti, parlano ai ragazzi, i quali pensano che lo sproloquio sia una lezione.
Così, tanto per sapere, per avere le idee chiare: lo facciamo un controllino?
Ulderico Nisticò