Un tema interessante, “Il sistema monetario e la libertà”, è stato quello che il prof. Gianfranco Fabi, editorialista del Sole 24 Ore e di Radio 24, ha svolto al 4° della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2014 – VI edizione di Catanzaro. Il seminario, tenuto come di consueto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha innanzi tutto sottolineato l’importanza dell’argomento dell’incontro, che arricchisce il percorso formativo della Scuola e rimanda al rapporto tra sistema monetario e libertà, che è oggetto di dibattito non solo tra i teorici ma anche tra tutti coloro che operano nella vita economica.
Tale rapporto – ha ancora evidenziato il medesimo presidente – rimanda, da un lato, alla teoria delle conseguenze inintenzionali e all’origine della maggior parte delle istituzioni sociali, come il linguaggio, le città, il diritto, che sono il prodotto non programmato dell’interazione sociale; dall’altro, appare strettamente connesso con il problema dell’enorme espansione dello Stato e della mano pubblica in generale, e la cui soluzione consente di individuare aspetti rilevanti per affrontare e risolvere il problema della limitazione del potere politico.
È quindi intervenuto il prof. Gianfranco Fabi, il quale ha sottolineato come il problema della moneta sia sempre stato un elemento centrale delle diverse scuole di pensiero economico. Ma fino agli anni della prima guerra mondiale nessun metteva in dubbio il fatto che l’emissione di moneta, da parte di chiunque avvenisse, dovesse essere garantita o dal valore intrinseco (com’è il caso delle monete d’oro) o da un valore derivante dalla possibilità di convertire il denaro in oro.
Solo all’inizio del Novecento, la convertibilità in oro è stata messa in discussione e la moneta da valore reale è diventata una imposizione giuridica. È con questo salto logico – ha ancora aggiunto il relatore – che gli stati si sono impossessati della sovranità monetaria con risultati immediatamente catastrofici come dimostrano l’iperinflazione della Repubblica di Weimar e la grande depressione del ’29,
L’emissione di moneta – ha rilevato in conclusione il prof. Fabi – è diventata un mezzo molto più facile e popolare per finanziare la spesa pubblica senza aumentare le tasse. Per questo i Governi hanno conferito alle Banche centrali, nominalmente indipendenti, la facoltà di battere moneta. Ma tale indipendenza si è spesso rivelata solo apparente, e le Banche centrali hanno strappato al mercato uno dei suoi compiti fondamentali: quello di segnalare con il sistema dei prezzi (per il denaro attraverso i tassi di interesse) la più efficiente allocazione delle risorse.
Il seminario – che è stato seguito da un pubblico attento e interessato, pure composto da iscritti alla Scuola – è stato arricchito dal dibattito finale, alimentato dalle domande e dalle riflessioni dei partecipanti e dagli approfondimenti del relatore. Il prossimo appuntamento, il 5° della Scuola di Liberalismo 2015 di Catanzaro, è previsto per il 26 febbraio 2015, ore 15, sempre presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. In tale occasione, il prof. Alberto Scerbo dell’ateneo catanzerese tratterà il tema: “James Buchanan e la teoria della scelta pubblica”. Per maggiori informazioni consultare il sito www.fondazionescoppa.it