Così canta il poeta satirico Giovenale (altri tempi, altre satire, mica quelle cose vomitevoli di Charlie Hebdo!), e si domanda chi custodirà i custodi.
“Pur nova legge”… una legge a mio avviso seria stabilisce l’incompatibilità tra la carica di presidente della Regione e l’incarico di commissario, nel caso della Calabria alla sanità. E il governo, per quanto sia del PD, pare intenzionato a non concedere le solite italiche furbesche deroghe. Niente Oliverio commissario, quindi.
La legge ha una logica stringente. Se cade un sindaco, non viene nominato commissario lo stesso sindaco caduto, ma arriva un incaricato della Prefettura. Banale. Cosìè un commissario, dal latino “committo”? Uno cui viene affidato un incarico dall’alto, non uno eletto e che deve rispondere ai suoi amici e nemici. Se la Regione fallisce nella sanità, oppure, come diremo, nell’immondizia, il presidente della Regione stessa va punito con il commissariamento, non premiato con un nuovo e retribuito incarico. Oliverio non è colpevole? Lo erano i suoi dal 1970 a oggi.
E ricordiamo i commissari alla sozzeria Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti: e i mucchi di spazzatura “ad astra”, alle stelle come la fama di Enea secondo Virgilio. Eccetera.
La sanità, sotto Scopelliti, pare abbia avuto qualche lieve miglioramento dei conti, ma perché il vero commissario era il generale Pezzi, poi commissario anche per la forma.
Il presidente della Giunta non può essere commissario, cioè super partes, perché è una parte, ha sostenitori di parte, viene comunque tirato per la giacchetta da ogni parte. Ci vuole, per la vorace e dissestata sanità calabra, Pezzi o chi per lui, e che risponda solo allo Stato.
Del resto, la Regione uscita dalle urne del 23 novembre va commissariata essa stessa per due ragioni:
- Oliverio non riesce a placare i molti appetiti dei sei o sette PD che si nascondono dietro la sigla PD, più quelli dei Gentile e soci, e gioca al rinvio con patetiche scuse. In Emilia Romagna la Giunta lavora già da due mesi! Poi vi lamentate se voteremo Lega.
- L’opposizione, praticamente solo Forza Italia, va solo chiusa e dimenticata; ed è lacerata al suo interno; a parte lo spaventoso vuoto concettuale e programmatico.
- Pendono otto ricorsi, cioè è in discussione quasi un terzo di trenta; e se anche metà dei ricorsi vengono accettati dai vari TAR eccetera, il già precario quadro del Consiglio se ne va a rotoli. Chi ha scritto la legge elettorale andrebbe punito con la gogna, e chi passa a tirargli frutta marcia e topi morti!
Intanto ricordo a tutti che la Calabria è l’ultima d’Italia per ogni indicatore positivo. Di fronte a questo quadro nero, i politicanti giocano al piccolo assessore; i giornali e le tv sono muti, esclusi i presenti; l’opinione pubblica (rido!) se la piglia a barzelletta.
Ulderico Nisticò