L’isola che c’è

raccolta_differenziata_1 L’isola che c’è è quella ecologica di Caldarello, inaugurata da Commissario e Subcommissario, benedetta dal Parroco, presenti autorità militari e civili e stampa e opinione. Bene, è un gran passo in avanti. Ora bisogna iniziare sul serio a differenziare i rifiuti e fare, magari, di un problema un guadagno.

 Non è ecologismo generico, è quanto fanno in molti luoghi, non solo europei o del mitico Nord, ma persino del sempre approssimativo Meridione. Dunque possiamo farla anche a Soverato e dintorni.

 Come? Innanzitutto, con convincente chiarezza. A casa mia abbiamo differenziato per anni, una busta per la plastica e una per l’alluminio eccetera; per poi sapere che tutto finiva indifferenziato ad Alli; e smettere di prendersi un’altra briga in mezzo alle tante. Se invece apprenderemo dai fatti che differenziare è utile, vi assicuro che ricominceremo, da breve formichine, a risparmiare e distinguere.

 Io sono già sicuro che ciò avverrà, ma la popolazione deve essere convinta con l’evidenza; deve venire a sapere che le sue fatiche (lievi, ma sempre fatiche sono) saranno compensate da qualche guadagno per il Comune. Infatti la differenziata va venduta, deve rendere qualcosa.

 Ciò appurato, serve una campagna fatta bene su giornali, tv, teatro; serve dare l’esempio; servono anche delle belle multe a chi non obbedisce alle regole: colpirle uno per educarne cento.

Ulderico Nisticò

 

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