“Il dono dell’abete a Papa Bergoglio simboleggia la collaborazione con la Calabria sana, espressione di un popolo onesto e laborioso. E’ un segnale di speranza che arriva da una regione che prende le distanze dalla mafia e dal malaffare, dove c’è tanta gente che vuole riscattarsi”. E l’abete bianco, alto 25 metri, che ha affrontato un lungo viaggio dai boschi delle Serre, nel Comune di Fabrizia, fino al Vaticano senza cedere alle intemperie rappresenta pienamente l’immagine di una terra fragile ma resistente, forte nella sua essenza e nella sua identità. Lo “straordinario evento” che venerdì 19 dicembre vedrà protagonista in piazza San Pietro la Provincia di Catanzaro è stato presentato questa mattina, nella sala Giunta a Palazzo di Vetro, dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, insieme al presidente della Regione Mario Oliverio, al direttore di Calabria Verde Paolo Furgiuele, al comandante interregionale del Corpo forestale dello Stato Antonio Danilo Mostacchi, al sindaco di Fabrizia Antonio Salvatore Minniti ed alla dirigente del settore agricoltura della Provincia Rosetta Alberto.
Secondo Bruno si tratta di “un evento di importanza strategica perché unisce l’aspetto religioso ad un’occasione di promozione per Catanzaro e la Calabria”.
L’albero – che è arrivato in piazza San Pietro il 4 dicembre – venerdì prossimo sarà illuminato nel corso di una cerimonia in piazza a partire dalle ore 16. Nell’occasione saranno presenti anche i ragazzi dell’Istituto alberghiero di Soverato che sono stati autorizzati ad usare le cucine vaticane per preparare il buffet per il Santo Padre che sarà a base di piatti della tradizione calabrese. “Al Pontefice doni tipici delle produzioni catanzaresi – ha spiegato ancora Enzo Bruno -. Un artigiano di Serrastretta ha prodotto un inginocchiatoio per lui (l’azienda La sedia dell’impresa artigiana Fazio), mentre i giovani di San Floro (i ragazzi della cooperativa agricola ‘Nido di seta’ presenti alla conferenza stampa) hanno realizzato un copri inginocchiatoio in seta. Tra l’altro diremo al Pontefice che la collaborazione tra il Vaticano e la nostra provincia è antica. Il Vaticano, infatti, usava il legno della Sila per le capriate di San Pietro sin dai tempi di Papa Gregorio Magno”.
Dal taglio dell’albero al passo dell’Abate nel Comune di Fabrizia fino all’approdo in Vaticano dopo un viaggio di tre giorni come trasporto eccezionale: le immagini di questa prima parte di evento sono state raccolte e documentate in un video proiettato a cura di ‘Calabria Verde’. “I tecnici – ha spiegato il presidente Bruno rispondendo a qualche polemica ambientalista – hanno operato nel rispetto dell’ambiente, con tecniche di diradamento che sono salutari per il bosco”. Bruno ha concluso riproponendo al presidente Oliverio un invito a rilanciare il ruolo delle Province come “ente di raccordo con i territori e importante anello della catena della sussidiarietà che rischiano invece di essere cancellate per asfissia finanziaria”.
Il direttore dell’Azienda Calabria Verde, Furgiuele ha sottolineato la complessità dell’operazione del taglio dell’albero, portata a termine con un vento di 30 nodi, e del trasporto sino a Roma, unica operazione che “ha rappresentato un costo, visto che il taglio ed il primo trasferimento è stato fatto con un potente elicottero messo a disposizione gratuitamente dal Corpo forestale”. Nel garantire la massima collaborazione al presidente Oliverio, Furgiuele ha sottolineato che l’Azienda Calabria Verde è a disposizione con professionalità e progettualità che vogliono essere sfruttate nell’interesse della comunità, prima di tutto nella direzione della prevenzione e della tutela del verde.
“L’albero rappresenta la Calabria: è bellissimo, armonico, maestoso ma al tempo stesso apparentemente fragile nelle sue componenti, ma elastico” ha affermato la dirigente Rosetta Alberto, dopo aver ringraziato l’ingegner Allevato di calabria Verde e il comandante Lopez del Corpo Forestale, per poi illustrare le varie fasi che hanno portato all’organizzazione dell’evento così come sarà realizzato venerdì.
“Rappresenteremo quello che la Calabria sa produrre con il cuore e generosità di chi ha donato e con piatti della nostra tradizione, preparati dai studenti alberghieri – ha detto ancora Rosetta Alberto -. La nostra provincia rappresenta territori diversi, ma nella diversità c’è l’integrazione, la Calabria che verra fuori è quella che ha deciso che deve alzare la testa”.
“E’ fonte di orgoglio che la Calabria possa donare al Papa un ‘frutto’ significativo ed importante della propria terra. Un albero che esprime le contraddizioni della Calabria: forza e fragilità – ha detto il presidente Oliverio, per la seconda volta ospite della Provincia di Catanzaro nel giro di poche settimane -. Con la cerimonia del 19 e la presenza dell’abete in piazza San Pietro saremo proiettati nel mondo con una immagine che afferma un messaggio positivo della nostra terra.
All’esterno c’e’ uno stereotipo negativo. Dobbiamo conquistare un’immagine corrispondente alla realtà senza smettere di combattere gli aspetti negativi. Il Papa è venuto in Calabria, a Cassano, dopo la morte di un bambino innocente a causa di una faida, per lanciare un messaggio di contrasto alla ‘ndrangheta”. “Domenica scorsa – ancora Oliverio – il Presidente del Consiglio, nell’assemblea del Pd, mi ha rivolto un in bocca al lupo sostenendo che qui si gioca la madre di tutte le battaglie. Quanto detto dal premier deve stimolare la consapevolezza ma deve anche essere motivo di fiducia. Ci attende un grande compito, quello di riscattare questa regione. Ma c’è bisogno del sostegno attivo e forte dello Stato che non riproduca vecchi percorsi fallimentari ma sposti la Calabria verso nuove frontiere. In questa opera c’è bisogno di un sostegno che non sia assistenziale ma che abbia la capacità di offrire opportunità alla regione. Dobbiamo lavorare molto sull’identità, recuperare l’amore per la nostra terra. Se faremo questo riusciremo a liberarci degli stereotipi”.