È questo il messaggio forte espresso nel corso del dibattito svolto nella prestigiosa cornice di Palazzo San Macuto a Roma, sede della Biblioteca della Camera dei Deputati. 240 persone hanno potuto seguire, la presentazione del nuovo libro di Giuseppe Soriero “Sud, vent’anni di solitudine”, edito da Donzelli.
La riflessione si è giovata dell’apporto di qualificati relatori moderati da Francesco Verderami (giornalista del Corriere della Sera): Gerardo Bianco (Presidente dell’Associazione ex parlamentari e dell’A.N.I.M.I.), Adriano Giannola (Presidente SVIMEZ), Marco Simonetti (Vice Presidente CONTSHIP Italia), Enrico Wolleb (Presidente ISMERI Europa), Carmine Donzelli (Editore).
Il confronto è sta concluso dagli interventi di Maria Carmela Lanzetta (Ministro degli Affari Regionali), Gianni Pittella (Presidente del Gruppo S&D al Parlamento Europeo), e dall’Autore che ha ringraziato i partecipanti e innanzi tutto il Prof. Carlo Guelfi, Consigliere Direttore della Segreteria del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano.
Messaggi sono pervenuti tra gli altri dal Presidente Romano Prodi, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano del Rio, dal Coordinatore del PD On Lorenzo Guerini e dal neo Presidente della Regione Calabria On. Mario Oliverio.
Quali errori hanno indotto la non breve “solitudine” del Sud uscito dall’agenda di Governo ormai da troppo tempo? Si è chiesto l’on. Gerardo Bianco commentando il lavoro di Soriero, cui ha attribuito il merito di aver riaperto la discussione su questi temi anche attraverso una ricca bibliografia aggiornata e un lavoro puntuale di “demistificazione delle interpretazioni finora rituali della realtà del Mezzogiorno”.
Adriano Giannola, ha chiarito che la Svimez non vorrebbe essere “ testimone dell’ortodossia del divario” tra Nord e Sud e ha auspicato che l’Italia sappia correggere adesso le distorsioni derivanti dal Mercato mediante una nuovo Programma d’interventi prioritari dello Stato sugli asset strategici del Paese. A partire dalla Logistica meridionale e da quel Porto di Gioia Tauro, indicato nel libro come “fulcro di una possibile crescita dell’economia italiana nell’area del Mediterraneo”.
Marco Simonetti ha poi raccontato come fare impresa al Sud costringa di fatto alla solitudine e ha inoltre fatto appello a una forte iniziativa italiana per superare le resistenze di Bruxelles alla istituzione di una ZES (Zona Economica Speciale) per la ulteriore valorizzazione del Porto di Gioia Tauro e del circuito della Logistica meridionale.
Enrico Wolleb, dopo aver analizzato il fallimento del “regionalismo” e l’auto-isolamento che il Mezzogiorno stesso si è inflitto, ha analizzato l’incapacità dei settori politici del Sud che hanno disatteso la oculata gestione dei finanziamenti europei. È quindi necessario per Wolleb progettare nuovi piani operativi e strategie tali da incoraggiare la creazione di nuovi posti di lavoro proporzionalmente alle risorse nazionali ed europee ben utilizzate.
In conclusione il Ministro Maria Carmela Lanzetta ha riportato la discussione sull’umanità e sui valori espressi dalle migliori energie meridionali. Dalla valorizzazione delle “persone” deve ripartire il rilancio anche economico del Mezzogiorno, abbandonando l’apatia e respingendo, attraverso una ritrovata dignità e consapevolezza civile, tutti i deleteri guasti delle mafie che hanno determinato in questi anni la solitudine della Calabria e del Sud in genere. Per il Ministro infine “bisogna attivare un costante monitoraggio da parte della politica e di una cittadinanza attiva e consapevole, che rimedi agli scempi del paesaggio e dei beni culturali, vera risorsa del Sud, riaffermando la legalità anche con una buona politica in grado di usare opportunamente i fondi europei.”
Gianni Pittella ha ringraziato Soriero per l’opportunità determinata dal suo libro nel riaprire concretamente il dibattito sulla irrisolta Questione Meridionale che ha creato una “sofferenza profonda non solo nei cittadini, ma soprattutto una deleteria ricaduta sull’economia italiana”. La missione del Mezzogiorno ha detto Pittella “è di tutta evidenza nel suo legame con il Mediterraneo per delineare oggi un’agenda di priorità, creando cioè un piano nazionale per il Sud che utilizzi i fondi europei in maniera coordinata”. Non si possono più pensare singole iniziative per i singoli territori regionali, il Sud deve coordinarsi sopratutto per infrastrutture e turismo pensando alla possibilità della creazione di una macro-regione con una prospettiva Euromediterranea; superare il nanismo politico dell’Europa sostituendo alla linea dell’austerità piani d’investimento e nuove politiche di immigrazione.”
L’incontro si è chiuso con l’appassionato intervento di Giuseppe Soriero che, sgombrando il campo da atteggiamenti di autocommiserazione tipici del Mezzogiorno, ha rilanciato la tematica della “comunicazione culturale e infrastrutturale” come priorità assoluta per il Mezzogiorno”. Dopo il blocco del progetto del Ponte sullo Stretto i finanziamenti previsti dallo Stato non sono stati riconvertiti per velocizzare e qualificare la rete ferroviaria, come deciso dal Parlamento. “Né ponte, né treni “ quindi per il Sud “scippato” delle risorse che gli spettavano per le infrastrutture. Perciò oggi, ha concluso Soriero, “non mi convince affatto la posizione espressa dalla Commissaria UE Corina Cretu, in relazione alla decisione del governo italiano di limitare il cofinanziamento nazionale per Campania, Calabria e Sicilia. Le gravi deficienze delle Regioni meridionali, documentate appunto nel mio libro con un capitolo apposito dal titolo emblematico ‘Luci ed ombre della Coesione’ non possono essere adesso utilizzate per sottrarre preziosi investimenti all’area del territorio italiano che, proprio a livello europeo, è considerata strategica per rafforzare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo. È il momento di invertire la rotta attraverso un’azione fortemente coordinata tra Governo, Regioni e Commissione Europea, in modo da recuperare i ritardi e gli errori accumulati negli anni scorsi anche nelle sedi competenti di Roma e di Bruxelles.”