Consiglio Regionale in comode rate

Nicola Bombacci

Nicola Bombacci

 Bisogna essere ottimisti, in fondo! Sono stati proclamati addirittura quattro (04) consiglieri, ne mancano solamente ventisei (26) e il presidente. Poca roba, con questi ritmi a Pasqua, magari, ne saremo fuori.

 Abbiamo votato, in verità non molti di noi, ma abbiamo votato il 23 novembre; oggi è 6 dicembre, san Nicola di Bari, un santo miracoloso ma non, evidentemente, in Calabria. Oggi è sabato, domani e domenica, lunedì è l’Immacolata: anche volendo, non se ne parla prima di martedì 9; ma figuratevi se dopo un ponte così lungo…

 Torno a chiedere, e non risponde nessuno, prova di una chilometrica coda di paglia, che c’entrino due misere sezioni di Castrolibero con dover esaminare tutti i verbali della provincia di Cosenza; e il tribunale ha messo le mani avanti: se serve, riconteranno tutte le schede. Morale, niente Pasqua, Ferragosto.

 Dov’è l’inghippo, dov’è l’imbroglio? E finirà in galera qualcuno? O almeno sapremo nome e cognome dei colpevoli o degli imbecilli che siano, per poter loro vomitare in faccia per la figura che stiamo facendo in tutta Italia?

 Intanto vagano voci: ricorso di Tizio contro Caio; la Ferro in bilico; ripetizione delle intere elezioni… Voci, sussurri, pettegolezzi. Non un cane che prenda posizione, che protesti, che pretenda, che faccia una satira, che brandisca un forcone, che digiuni tipo Gandhi niente, silenzio, a prova di una complicità di cui abbiamo avuto evidenza durante una campagna elettorale a sorrisi e ad ammiccamenti.

 Si associano silenziosamente al mutismo anche i seguenti personaggi: giornalisti, intellettuali menagramo, antimafia segue cena, ammazzateci tutti, imprenditori, ecclesiastici in genere e don Ciotti in specie.

 Il 23 novembre hanno votato anche in Emilia Romagna, e lì oggi che è sabato e ponte si godono meritato riposo un Consiglio e una Giunta che hanno sulle spalle già due settimane di lavoro. La Calabria, che più di ogni altra terra d’Europa ha dolori e urgenze e bisogno di essere governata, si trova in questa situazione:

  • il Consiglio vecchio non c’è più;
  • il Consiglio nuovo non c’è ancora;
  • Oliverio ha vinto ma ufficialmente non lo sa;
  • la Giunta vecchia non c’è da un pezzo;
  • la Giunta nuova è solo nelle fantasie dei cronisti;
  • la sola autorità politica della Calabria è Antonella Stasi: e al pensiero mi viene da piangere.

In Emilia Romagna, terra dei Malatesta e dei briganti e degli anarchici e di Mussolini e Bombacci, a quest’ora il tribunale sarebbe assediato a mano armata. Noi siamo la terra di Pitagora, che se la caverebbe con un pacioso teorema.

 Quando poi i Lombroso di passaggio dicono male della Calabria, ebbene, ragazzi, hanno ragione!

Ulderico Nisticò

 

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