Per colpa di Castrolibero, bisogna ricontare tutte le schede della provincia di Cosenza, cioè metà dell’intera consultazione calabrese. Con la nostra non esattamente fulminea Magistratura, e con l’8 dicembre che è festa, le domeniche, il Natale…
A tutt’oggi, 1 dicembre, Oliverio ha stravinto ma non può essere proclamato; e siamo senza presidente. In caso sia necessario firmare qualcosa, bisogna riesumare la Stasi. Chi l’ha vista?
Se si dovesse votare qualcosa, sapete che mondo corre? Che il Consiglio regionale nuovo non c’è ancora, e quello vecchio non c’è più.
Se mai i giudici si sbrigheranno, che succede? Che su Oliverio, nulla da dire; ma su più d’uno dei candidati, c’è tanto, e fioccheranno ricorsi come neve di febbraio. De Nisi, reduce dallo sfascio della provincia di Vibo e volendo contribuire di persona anche allo sfascio della Regione, ne ha già presentato uno.
Ovvio che, ricontate le schede, gli eventuali esclusi ricorreranno alla grande; e giù controricorsi. Ogni ricorso, infatti, lascia presagire ulteriori ricorsi e controricorsi in tutti i gradi di giudizio.
E la Ferro? Elementare logica vorrebbe che, candidata sconfitta ma ben votata, entrasse in Consiglio. Logica, ma non la legge, a quanto pare, che invece lascia molti dubbi. Anche in questo caso si prospettano ricorsi.
Stando così le cose dubito che ce la faremo prima di Natale; cioè dell’Epifania. Chi è stato a scrivere una legge regionale così assurda? Eh, lo scopo palese era scrivere una legge così sbagliata che il governo la bocciasse, e si potesse votare a maggio 2015, con ulteriori stipendi, e con più tempo per impiantare liste meno approssimative.
La Calabria, che nel frattempo è l’ultima d’Italia e d’Europa; e non spende i fondi europei, e ciò dal 1970 a oggi; e che sta rimediando una figuraccia – un’altra! – a livello nazionale, avrebbe bisogno di essere governata subito, non verso la metà di gennaio. Ammesso che ci sbrighiamo!
Ulderico Nisticò