La Calabria e la giunta futura

consiglioregionale1 Futuro, dal latino futurus, è participio futuro, e significa ciò che ci sarà per l’appunto nel futuro. E se c’è una cosa futura nel senso che per il momento non c’è e non si sa quando ci sarà, è la Giunta regionale della Calabria, il cui presidente è certo ma tutto il resto è, come il futuro dei Greci, theòn epì gunasi, sulle ginocchia degli dei. Beh, dei, si fa per dire; solo sulle ginocchia di qualche o imbecille o imbroglioncello di Castrolibero, per colpa del quale bisogna ricontare non le schede di quattro gatti castroliberesi, ma quelle dell’intera provincia di Cosenza, cioè metà della tornata elettorale. Spero, senza nessuna fiducia, che il lestofante o cretino che sia paghi con galera e denaro.

 Oliverio comunque è presidente; e, Castrolibero permettendo, farà una Giunta. E questa dovrà curare le piaghe di una terra che risulta essere l’ultima in Italia ed Europa per tutto tranne nell’arte di gettarsi la zappa sui piedi con l’antimafia segue cena tipo “Giudice meschino” e “Anime nere”. In quest’arte eccelliamo, soprattutto quelli che ci campano sopra. Tutto il resto, disoccupazione alle stelle, produttività zero, aziende e negozi che chiudono, eccetera.

 Qui non servono pannicelli caldi, urgono rimedi immediati e radicali, a cominciare dallo spendere i fondi europei, destinandoli a cose indispensabili utili inutili voluttuarie peccaminose dannose eccetera.

 Occorrono perciò assessori muniti di baffi di bronzo, i quali facciano negli uffici un ingresso tipo quando Alarico (per restare in faccende cosentine) entrò a Roma per saccheggiarla. Morì qualche mese dopo, ma per altra causa, e non c’entra. Gli assessori devono entrare con piglio tragico, senza sorrisi e pacche sulle spalle, e ordinare, or-di-na-re, che entro e non oltre un brevissimo termine, tutti facciano semplicemente il dovere per cui sono lautamente pagati. E chi non lo so fare, o non se la sente di firmare il progetto, può sempre dimettersi.

 Eccetera. Intanto aspettiamo che finiscano di contare le schede di Cosenza, e, incassata quest’altra figuraccia nazionale della Calabria, Oliverio possa essere finalmente presidente, e nomini la suddetta Giunta; nonché che vadano in porto i vari ricorsi, e sappiamo, per incidens, notizie di Vanda Ferro se entra in Consiglio o men.

 Nel frattempo, nella Perla dello Ionio e Rimini del Sud e Sharm del Nord, potremmo anche cominciare a pensare seriamente alle elezioni comunali della prossima primavera. Prossima, non futura, perché l’arrivo della primavera è sicuro, a differenza della composizione della Giunta regionale che è sola futura.

Ulderico Nisticò

 

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