È una Calabria raccontata in positivo e con una carica di ottimismo, nonostante tutto, quella che fa da filo conduttore a questo saggio di Francesco Pitaro. Da cui emerge lo spaccato di una regione ricca non solo di un patrimonio storico e artistico di tutto rispetto e ancora lungi dall’essere conosciuto e capitalizzato, ma di innumerevoli energie che non si arrendono a essere etichettate dai soliti e ben tristi luoghi comuni oggi purtroppo molto diffusi.
In questo lavoro l’autore fa una selezione delle sue recensioni che è venuto scrivendo da quattro anni a questa parte, nel corso della sua intensa collaborazione alle pagine culturali di Gazzetta del Sud durata più di tre lustri, a prevalenza letteraria ma anche di natura artistica e teatrale. Convinto che è solo dando ascolto ai tanti che sono animati di entusiasmo per la ricerca e lo studio, e che non cedono al fatalismo e alla rassegnazione, che si possa continuare a sperare in un futuro diverso e migliore per questa terra tanto bella quanto sfortunata.
Il saggio raccoglie recensioni di opere degli autori calabresi qui di seguito elencati in ordine alfabetico:
Carmine Abate; Fortunato Aloi; Gregorio Calabretta; Franco Cervadoro; Carmine Chiodo; Saverio Ciccarelli; Achille Curcio; Michele De Luca; Aldo Gaetano Ferlito; Mario Domenico Gullì; Luigi Mariano Guzzo; Cataldo Liguori; Franco Liguori; Marcella Mellea-Michele Petullà; Tomasino Pinna; Francesco Spadafora; Rocco Spagnolo; Francesco Squillace; Pasquale Talarico; Antonio Zaccone.
Francesco Pitaro è nato a Gagliato (CZ) il 17 febbraio 1953, e vive a Montepaone. Giornalista, ha collaborato alla Radio Vaticana. È stato comunicatore presso il Dipartimento “Politiche comunitarie”, l’Autorità di gestione del Por Calabria 2000-2006 e all’Unità di progetto “Relazioni internazionali” della Regione Calabria. È stato collaboratore fisso del trimestrale di cultura Calabria Letteraria e ha scritto, fra l’altro, per le pagine “Regionale”, “Commenti” e “Cultura e Spettacolo” di Gazzetta del Sud.