Scusate se non intervengo, pur chiamato in causa, sull’alto e aereo dibattito sui massimi sistemi che state leggendo su Soveratoweb. Ma, ragazzi, primum vivere, deinde philosophari. Perciò, scendo dalla Repubblica di Platone alla feccia di Romolo: e che feccia!
L’occupazione in Calabria e a -18 (meno diciotto!) punti rispetto alla media nazionale. L’economia calabrese in genere è al disastro. Lo dice la Banca d’Italia, non un comiziante di periferia: è ufficiale.
La colpa… la colpa è di tutti, a cominciare da tutti i politicanti senza nessuna eccezione, o siano stati disonesti o siano stati imbecilli o siano stati imbecilli e disonesti.
La colpa è degli intellettuali, tutti pesci in barile e che non manifestano un pensiero che non sia politicamente corretto, e mai e poi mai oserebbero criticare non dico il presidente della Giunta ma nemmeno il più scalcinato consigliere comunale di villaggio. In compenso, consulenze, incarichi, film in tv e al cinema…
La colpa è degli imprenditori che, con rarissime eccezioni, sono solo prenditori.
La colpa è della pubblica opinione in genere.
Ciò premesso, vediamo il da farsi:
- cambiare la classe dirigente regionale. Il 23 novembre, lette le liste, NON è l’occasione buona;
- cambiare le strutture economiche, riducendo l’assistenzialismo ai soli ammalati gravissimi e poveri;
- studiare le risorse produttive potenziali e la loro utilizzazione;
- spendere i fondi europei fino all’ultimo centesimo;
- costringere perciò i passacarte della Regione e altri Enti inutili del genere a lavorare, pena calci nel posteriore e a casa.
Faremo mai niente di ciò? No, ovviamente.
Ulderico Nisticò