Ho già saltato, come vedete, il 23 novembre, un argomento che m’importa poco e niente. Penso a maggio, cioè alle comunali. Rinuncio, vedete anche questo, a proporre il rinvio, tanto non mi dà retta nessuno, salvo poi venire, a cose fatte a disfatte, a dirmi che avevo ragione.
Se a maggio voteremo per il Comune, sapete che cosa accadrà? Che verranno formate delle liste, con un candidato a sindaco e dodici candidati a consigliere; una, due, tre liste, eccetera. Di queste tre o più liste, una riceverà uno o due o duecento voti in più delle altre, e perciò vincerà. Fine delle certezze: tutto il poi è sulle ginocchia degli dei.
Dice qualcuno, ma sei un profeta di sventure? No, sono dotato di buona memoria, e ricordo che in due anni è già successo due volte. Non è il caso di entrare nei particolari di come caddero Taverniti e Alecci, entrambi, e non per assalti di Saraceni o Marziani, ma per cause tutte interne. Non è il caso, perché le analisi sono sempre sofistiche e giustificatorie e dilatorie; e invece noi vecchi reazionari andiamo subito alla sintesi: liste formate a caso producono a caso i risultati che abbiamo patito.
Sì, ragazzi, non si fanno le liste con il criterio “quello porta voti”. Le liste si dovrebbero formare sulla scorta di ideali, o almeno di idee, o almeno di ideologie, o almeno di un programma (vado a scendere, come vedete, dall’alto sempre più in basso). Se tredici persone sono unite da ideali, o almeno eccetera, affrontano le difficoltà e cercano di superarle; se sono raffazzonate da “porta voti”, al primo vento, ognuno per conto suo.
Sono stato chiaro?
E allora? E allora, qui urge che si cominci a parlare seriamente, e che a parlare siano persone sensate e responsabili, di qualsiasi sesso età condizione eccetera, ma sensate. Non ci servono predicatori di massimi sistemi campati in aria, ma senso del reale e proposte credibili per risollevare una città che attraversa un pessimo momento “in capite et membris”, ovvero sia al vertice politico sia nel tessuto sociale ed economico.
Siamo a novembre, tra poco è Natale, poi è Pasqua, poi si vota: o iniziamo a parlarne ora e decidiamo, o ad aprile, senza dir niente a nessuno, verranno formate delle liste, con un candidato a sindaco e dodici candidati a consigliere; una, due, tre liste, eccetera. Di queste tre o più liste, una riceverà uno o due o duecento voti in più delle altre, e perciò vincerà. Notare la ripetizione.
Parlare? Sì, ma con queste due semplici regole:
- interventi di cinque (05) minuti al massimo. Il moderatore sarò io, quindi pigliatemi alla lettera;
- cellulari spenti per evitare telefonate da Catanzaro, Lamezia, Reggio, Roma e dintorni.
Ulderico Nisticò