
Francesco Fortugno
Il Marcinò condannato per aver ucciso Fortugno scrive una lunga lettera a un quotidiano calabrese per negare di essere mafioso e di aver commesso il crimine, e aggiunge numerose frecciate rivolte verso parecchie persone: giudici e inquirenti, dicendo che non appena uno indagava subito lo trasferivano; politici; lo stesso Fortugno; la vedova Laganà… Non è mio compito dargli torto o ragione, e non ho sufficienti elementi per giudicare; ma siccome io ho espresso le mie perplessità dalla mattina dopo aver appreso del fatto, approfitto per un riassunto delle puntate precedenti:
- Fortugno era uno sconosciuto medico che, candidato una prima volta, prese due voti, la seconda invece sbancò: Marcianò rileva che lo sbancamento avvenne a Reggio;
- Fortugno viene ucciso per essersi opposto alla mafia? Nessuno ci ha mai fatto sapere quali atti egli avrebbe compiuto tali da dar fastidio alla mafia o a qualche cosca o a qualche mafioso: io non ne conosco nessuno;
- del resto non era l’assessore alla sanità come qualcuno si aspettava, ma un innocuo vicepresidente del Consiglio;
- le modalità del delitto sono molto strane: in pieno corso di Locri, in ora solatia, in mezzo a tantissima gente;
- a proposito di gente, tutti i tantissimi presenti dichiararono di non aver visto nulla, e nessun giudice incriminò nessuno per reticenza;
- per concludere, la vedova, deputato del PD e membro dell’antimafia, è stata condannata per truffa all’ospedale; in prima istanza, lo so, ma la seconda, quando?
Riassunto del caso Fortugno come lo vedo io, con un bel po’ di ombre e misteri.
Ulderico Nisticò