Amici miei, sapete bene che io non ho nessuna simpatia per l’idea democratica in genere; faccio finta però di essere democratico, e vi spiego come funziona la democrazia.
Funziona così: due o più cittadini si candidano ad assumere una pubblica carica, nel nostro caso quella di presidente della Giunta regionale calabrese; per far ciò, concepiscono un’idea, la calano in un’ideologia, ne fanno un programma concreto e comunicano questo agli elettori.
Spero dunque che i candidati abbiano concepito un’idea, la calino in un’ideologia, ne facciano un programma concreto e lo comunichino agli elettori. Ora faccio finta di essere un elettore piccolo piccolo, che rivolga ai candidati delle domande semplici semplici:
- cosa vogliano fare per la Calabria, che secondo le cifre ufficiali è l’ultima d’Italia;
- se e come vogliano spendere i fondi europei fino all’ultimo centesimo;
- se siano disposti a pubblicare i nomi dei funzionari e impiegati che non facciano il loro dovere a proposito dei fondi suddetti;
- se mi vogliano usare la cortesia di smetterla di sperperare soldi con l’antimafia segue cena;
- cosa intendano fare invece per la cultura intesa nel senso più letterale; quindi anche per il turismo culturale; il teatro; il cinema…
Credo che basti. Ovviamente, accetterò solo risposte telegrafiche, con impegni precisi e date di attuazione: non appena parlano più di cinque minuti, ribadirò il mio intento di trascorrere tutto il 23 novembre in campagna.
Attendo con fede eventuali comunicazioni, Ulderico Nisticò