CATANZARO – Dissesto idrogeologico e problematiche riguardanti lo stato di degrado dei corsi d’acqua della Provincia di Catanzaro al centro dell’incontro tecnico tenuto, questa mattina, nella sala Giunta dell’amministrazione provinciale. Un’iniziativa voluta dal presidente dell’ente intermedio, Enzo Bruno, per individuare congiuntamente le vie migliori per far fronte alla delicata situazione ambientale, prima di eventuali situazioni di emergenza. Una riunione operativa, quindi, che ha permesso di far sedere allo stesso tavolo responsabili e riferimenti dei settori coinvolti sul frangente della prevenzione, permettendo l’individuazione di interventi urgenti da coniugare con la programmazione a lungo termine, già attivata dagli attori coinvolti nelle specifiche competenze. All’incontro, aperto dall’introduzione del presidente Enzo Bruno e dalla relazione del dirigente del Settore Edilizia pubblica residenziale e funzioni Genio Civile, ingegner Francesco Augruso, hanno preso parte: il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza; l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Catanzaro, Giuseppe Vitale; per l’Autorità di bacino regionale, l’ingegner Salvatore Siviglia; il direttore generale del Dipartimento lavori pubblici della Regione Calabria, ingegnere Domenico Pallaria; il direttore generale di “Calabria Verde”, Paolo Furgiuele; il presidente del Consorzio di Bonifica Jonio Catanzarese, Grazioso Manno e il vice presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese, Giovanni Macchione.
“Com’è noto le funzioni riguardanti le risorse idriche e la difesa del suolo sono state attribuite parte alle Province e parte ai Comuni – afferma il presidente Bruno -. Considerato lo stato di preoccupante degrado in cui versano i corsi d’acqua della Provincia per la scarsa disponibilità di risorse finanziarie, e dello stato di diffusa preoccupazione che attraversa il Paese in dipendenza degli avversi eventi meteorologici verificatisi negli ultimi tempi, soprattutto in vista della prossima stagione invernale, dobbiamo renderci conto di quelle che sono le risorse a disposizione, ma soprattutto le priorità di intervento, per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente con pesanti implicazioni per le nostre comunità. Per la prima volta – ha detto ancora il presidente Bruno – ci troviamo a ragionare assieme di interventi di prevenzione, prima che di emergenze dai risvolti drammatici. Ai Comuni chiediamo di collaborare nell’individuazione delle priorità a cui dovremo far fronte con le scarse risorse a disposizione”. Già da domani mattina i tecnici dei settori coinvolti nella riunione operativa, coordinati dall’ingegnere Agruso, si ritroveranno per stilare un programma immediato e un piano di interventi a lungo termine che coniughi progettazione e risorse esistenti con la messa in sicurezza e la pulizia di canali e fiumi, grazie anche alla disponibilità dei Consorzi di Bonifica e di “Calabria Verde” che metteranno a disposizione uomini e mezzi attraverso la stipula di appositi protocolli d’intesa e convenzioni che il presidente Bruno sollecita vengano definiti entro quindici giorni.
“Negli anni abbiamo chiesto alla Regione interventi per 100 milioni di euro, di cui 66 milioni per l’intervento sui fiumi e 33 per le frane – ha spiegato l’ingegner Augruso che si è anche soffermato sulle singole competenze delle parti convocate -. Avremo bisogno subito di 4 milioni di euro per la sistemazione dei fossi che attraversano i centri abitati, come il Castace su Catanzaro e il Caccavari a Montepaone. Ma ovunque c’è un corso d’acqua, c’è allarme. Con i nostri fondi non siamo nelle condizioni di fare tutto, e faremo a breve un ordine di priorità. Oggi dobbiamo stabilire come fare rete”. La parola d’ordine, quindi, per intervenire in maniera incisiva nella difesa del suolo è “collaborazione”, al fine di garantire prima di tutto la prevenzione.