Catanzaro – Corso di Formazione in Oncologia ed Ematologia

Organizzato dall’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro si è aperto il 6° Corso di Formazione in Oncologia ed Ematologia, un edificante momento didattico ma soprattutto di confronto a tutto campo tra manager, esperti e sanitari del settore.   Tre giorni di relazioni, studi e statistiche che fanno convergere a Catanzaro importanti nomi degli studi antitumorali, sotto il coordinamento scientifico del dott. Stefano Molica, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell’AOPC di Catanzaro.  Tema centrale della prima giornata un aspetto molto rilevante : l’appropriatezza e la sostenibilità della spesa in tempo di spending review, connesse all’utilizzo dei farmaci biotecnologici e biosimilari.

Tra i principali protagonisti di questa fase il dott. Maurizio de Cicco, vicepresidente di Farmindustria, che ha parlato dei cambiamenti nella sostenibilità della spesa farmaceutica dopo l’ingresso dei farmaci biotecnologici. “Da mezzo secolo la ricerca favorisce l’allungamento della vita, un mese in più di longevità ogni quattro.  In oncologia – ha detto – l’innovazione farmaceutica è determinante per ridurre la mortalità come dimostra il fatto che il tumore al seno è curabile ormai nell’88% dei casi.  I Paesi che investono meglio in innovazione sono quelli in cui si vive di più – ha continuato de Cicco- Ma in Italia ci vogliono due anni per l’accesso a un nuovo farmaco. Di converso, grazie al risk sharing,  i rimborsi ex post in base al risultato, il nostro è il primo Stato in Europa ad applicare strumenti legati alla sostenibilità. Rimane un cruccio: i nostri  pazienti  fanno sentire poco la propria voce rispetto a quelli di altri posti dove c’è una migliore coscienza dei propri diritti . Basti ricordare che i nuovi farmaci per il tumore dell’ovaio attendono da 15 anni di avere l’ok Aifa”.                                                                                                                                         

A fare gli onori di casa accogliendo i corsisti il dottor Stefano Molica, direttore di Dipartimenti dell’AOPC: “Il farmaco biosimilare che ha caratteristiche di attività cliniche sovrapponibili a quelle del farmaco originatorio. Ci si misura sul campo dei costi dove questo farmaco può essere una delle risposte, ma non quella unica. C’è ancora un percorso lungo da fare – ha detto Molica – ma c’è bisogno di una costante attività di monitoraggio del prodotto. Gli strumenti del governo clinico ci spingono all’appropriatezza delle cure. Nella nostra azienda  siamo stati aiutati dal dialogo con il team dirigenziale guidato dall’ avv. Rizzo che ha sempre riservato grande attenzione al nostro Dipartimento. Ma anche con le aziende produttrici – ha chiosato il dirigente

medico – abbiamo instaurato un rapporto nuovo attraverso il sistema del risk sharing che consente a noi un cospicuo risparmo ed alle industrie farmaceutiche di investire sull’etica del paziente”.                                                                                                                              A chiudere la prima giornata di lavori l’intervento del DG aziendale avv. Elga Rizzo la quale ha evidenziato le “ragguardevoli relazioni offerte dagli esperti” elogiando nel contempo “le capacità a tutto tondo del dott. Molica, che ha saputo miscelare il know how clinico e quello manageriale. Non esiste a quanto pare – ha aggiunto la manager – una ricetta precisa: dobbiamo ancora studiare per le migliori risposte al paziente trovando un equilibrio etico-economico tra la potenza di questi farmaci ed il loro costo ancora alto. Un modesto suggerimento – ha detto in chiusura il Direttore Generale del “Pugliese-Ciaccio” – potrebbe essere quello di stimolare la diffusione dei farmaci equivalenti più economici per trattare le patologie croniche ed allocare così le risorse risparmiate su un fondo dedicato per i farmaci innovativi.

Altra relazione di spessore quella dell’economista sanitario milanese Roberto Ravasio che ha trattato la spesa per i farmaci in relazione ai loro costi. Un’altra figura di spicco è stata quella di Stefano Federici, responsabile della Farmacia Aziendale presso l’AO milanese di Melegnano. “L’era dei generici è in calo – ha detto il medico lombardo – mentre la prossima spesa farmaceutica sarà fondata sui biosimilari.  Sono economici, nuovi, danno opportunità di liberare risorse; di contro sono pochi e quindi ingenerano un po di insicurezza, potrebbero far insorgere effetti collaterali.  Abbiamo un grosso problema di fondo in Italia che negli altri Paesi non esiste e riguarda la politica: dobbiamo imparare a sostenere le cose buone – ha chiuso Federici – anche quando sono nascono sotto la bandiera dello schieramento opposto”.

Il corso prosegue con le sessioni dedicate a come “Migliorare l’outcome a lungo termine nelle neoplasie ematologiche” ed all’ “Approccio multidisciplinare e nuove molecole nel trattamento di pazienti oncologici”.

 

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