Soverato – Crisi: vi ricordo che io…

Comune Soverato Esprimo il mio disappunto per la caduta di Alecci. L’ho apprezzato per serietà e fattività, e per le molte e palesi manifestazioni di buona volontà per il bene di Soverato. Ma, purtroppo…

 Quando parlo io, amici miei, c’è sempre il furbetto del villaggio che pensa: “Questo è un poeta, invece noi gente pratica, che sappiamo vivere… ”. S’è visto, quanto sono furbi!

 Che avevo detto io, più volte per iscritto e in tv ecetera? Ho detto rinviamo le elezioni, perché se andiamo a votare, si formeranno delle liste, e una, con un voto in più, vincerà.

 Liste, come ricorderete, formate tutte con il criterio “ti vuoi candidare con me”, ovvero, “porta voti”, senza alcuna premessa ideale e ideologica, e nessun collante morale. Somme di voti, non partiti e movimenti.

 È successo ad Alecci, a Manti poteva succedere… no, è già successo a Taverniti.

 Insomma, avevo ragione io, alla faccia dei pratici e furboni. “Ma la legge… ” eh, come siete legalitari, quando vi fa comodo. Non è l’uomo per la legge, ma la legge per l’uomo, dice il Vangelo. Come spesso, mi spiace di aver avuto ragione, e avrei preferito sbagliarmi.

 E ora? E ora non ve ne venite fuori con elezioni in primavera, tra pochi mesi. Si presenterebbero liste, e una vincerebbe con un voto, per ritrovarsi poi a pezzi lo stesso.

 Abbiamo bisogno di una lunga riflessione sui problemi di Soverato, che sono drammatici; e sulle possibili e realistiche soluzioni. Non sono cose da pseudopartiti senza sedi senza iscritti senza idee. Né da interventi da Reggio, Lamezia e Catanzaro.

Ulderico Nisticò

 

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