Grande successo ha riscosso sabato scorso, il convegno dal titolo “Il sangue rosa – la strage delle donne”, “fenomeno femminicidio”, organizzato dalla Pro Loco Unpli di Gioiosa Jonica, presieduta da Nicodemo Vitetta.
Hanno preso parte ai lavori: Francesca Porco autrice del libro dal quale ha preso il nome l’iniziativa, scrittrice e giornalista televisiva e della carta stampata; Simonetta Costanzo Criminologa, docente Unical e membro nazionale della società italiana di criminologia; Francesca Barranca Sociologa sportello legale antiviolenza del Comune di Siderno e membro del direttivo dell’associazione culturale “Cambi@menti”; Domenica Tigano, Ufficiale Medico Maggiore dei Carabinieri e Criminologa; Caterina Origlia, responsabile dello sportello legale antiviolenza del Comune di Siderno; Cesare De Leo Sindaco del Comune di Monasterace; Salvatore Fuda Sindaco del Comune di Gioiosa Jonica; Walter Pellegrini Editore; Nicodemo Vitetta Presidente della Pro Loco Unpli di Gioiosa Jonica; Giuseppe Pedà Presidente Ferrovie della Calabria, partner dell’iniziativa.
Ha moderato i lavori Annarosa Macrì, scrittrice e giornalista Rai.
Alla presenza di circa cinquecento alunni degli istituti scolastici della Locride ed in particolare di: Monasterace, Roccella Jonica, Marina di Gioiosa e Gioiosa Jonica, Siderno, e, alla presenza di tanti cittadini, è stato trattato il tema della violenza di genere attraverso vari punti di vista: giuridici, psicosociologici e patologici, mettendo in risalto che il femminicidio è un fenomeno, purtroppo, in crescita in questi ultimi anni. Una donna su quattro subisce violenza durante la propria vita e ogni tre giorni una donna viene uccisa.
Un fenomeno che non sembra arrestarsi, come testimoniano i dati: 134 donne uccise nel 2011, 126 nel 2012, 130 nel 2013 e siamo già a 50 casi nel 2014. Spesso la violenza, ad opera di familiari, si manifesta tra le mura domestiche. Il posto che dovrebbe essere il più sicuro e protetto, spesso, invece, diventa una prigione mortale.
Durante il convegno sono emersi dati preoccupanti, che suggeriscono di prevenire questo devastante fenomeno, promuovendo un necessario cambiamento culturale, basato sulla corretta informazione, parlandone di più nelle famiglie e nelle scuole.
E’ necessario vigilare affinché questi “fenomeni” non si verifichino più, e, che l’importante opportunità offerta nel convegno di sabato dagli illustri relatori non vada dispersa, auspicando un potenziamento dei centri Antiviolenza, dove le competenze di professionisti e operatori specializzati siano messi in condizione di offrire alle donne, costrette ad abbandonare la propria casa per continue violenze subite dai loro compagni e mariti, sostegno psicologico, sociale e legale.
Viviamo in un Paese in cui le donne vengono uccise due volte perché, dopo la loro morte, non ne parla più nessuno e vengono spesso dimenticate
Hanno preso parte ai lavori: Francesca Porco autrice del libro dal quale ha preso il nome l’iniziativa, scrittrice e giornalista televisiva e della carta stampata; Simonetta Costanzo Criminologa, docente Unical e membro nazionale della società italiana di criminologia; Francesca Barranca Sociologa sportello legale antiviolenza del Comune di Siderno e membro del direttivo dell’associazione culturale “Cambi@menti”; Domenica Tigano, Ufficiale Medico Maggiore dei Carabinieri e Criminologa; Caterina Origlia, responsabile dello sportello legale antiviolenza del Comune di Siderno; Cesare De Leo Sindaco del Comune di Monasterace; Salvatore Fuda Sindaco del Comune di Gioiosa Jonica; Walter Pellegrini Editore; Nicodemo Vitetta Presidente della Pro Loco Unpli di Gioiosa Jonica; Giuseppe Pedà Presidente Ferrovie della Calabria, partner dell’iniziativa.
Ha moderato i lavori Annarosa Macrì, scrittrice e giornalista Rai.
Alla presenza di circa cinquecento alunni degli istituti scolastici della Locride ed in particolare di: Monasterace, Roccella Jonica, Marina di Gioiosa e Gioiosa Jonica, Siderno, e, alla presenza di tanti cittadini, è stato trattato il tema della violenza di genere attraverso vari punti di vista: giuridici, psicosociologici e patologici, mettendo in risalto che il femminicidio è un fenomeno, purtroppo, in crescita in questi ultimi anni. Una donna su quattro subisce violenza durante la propria vita e ogni tre giorni una donna viene uccisa.
Un fenomeno che non sembra arrestarsi, come testimoniano i dati: 134 donne uccise nel 2011, 126 nel 2012, 130 nel 2013 e siamo già a 50 casi nel 2014. Spesso la violenza, ad opera di familiari, si manifesta tra le mura domestiche. Il posto che dovrebbe essere il più sicuro e protetto, spesso, invece, diventa una prigione mortale.
Durante il convegno sono emersi dati preoccupanti, che suggeriscono di prevenire questo devastante fenomeno, promuovendo un necessario cambiamento culturale, basato sulla corretta informazione, parlandone di più nelle famiglie e nelle scuole.
E’ necessario vigilare affinché questi “fenomeni” non si verifichino più, e, che l’importante opportunità offerta nel convegno di sabato dagli illustri relatori non vada dispersa, auspicando un potenziamento dei centri Antiviolenza, dove le competenze di professionisti e operatori specializzati siano messi in condizione di offrire alle donne, costrette ad abbandonare la propria casa per continue violenze subite dai loro compagni e mariti, sostegno psicologico, sociale e legale.
Viviamo in un Paese in cui le donne vengono uccise due volte perché, dopo la loro morte, non ne parla più nessuno e vengono spesso dimenticate