Un libro per riscoprire l’attualità del messaggio di San Francesco di Assisi, santo tra i più conosciuti al mondo, rivoluzionario nella sua semplicità, ma allo stesso tempo uomo di pace. “Rapito dalla Bellezza”, questo il titolo dell’ultimo saggio scritto da don Giancarlo Musicò, con il quale ha inteso soffermarsi sulla figura di San Francesco come così come riproposta nella trasposizione cinematografica di Franco Zeffirelli, principalmente, ma anche nella pellicola diretta da Liliana Cavani. Una dimensione, le pagine del libro, per accogliere ancora le riflessioni personali dell’autore, sacerdote della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi e viceparroco a Delianuova, nella vita del quale la visione del film “Fratello Sole Sorella Luna”, ha inciso in maniera profonda e indelebile. Il richiamo che don Musicò fa nel titolo del testo, edito da “Fede e Cultura”, è ad una bellezza salvifica, che è anche fede, bontà e amore.
La presentazione del libro che reca la prefazione di monsignor Benigno Luigi Papa e la postfazione di monsignor Francesco Milito, ha offerto lo spunto per riflettere sull’importanza del cinema e dei nuovi media quali strumenti di evangelizzazione. Tema sul quale, dopo i saluti di padre Giuseppe Francesco Lombardi, rettore e guardiano del Convento dei Cappuccini e della ministra dell’Ordine francescano secolare Silvana Ajelli, ha argomentato fra Piero Sirianni. Ed ecco affiorare la straordinaria figura del Santo ed «emergere come in diversi scritti dello stesso San Francesco il suo incrollabile amore verso la madre Chiesa. Egli l’ha rivoluzionata, ma dal di dentro, nella piena comunione» ha osservato fra Piero Sirianni.
«“Fratello Sole Sorella Luna” ci parla di vangelo incarnato; vissuto portando la croce delle svariate prove della vita, ma con letizia», tra la ricca produzione cinematografica, teatrale, letteraria, «la Buona Novella è passata, per molti decenni, per mezzo del film di Zeffirelli, come è avvenuto nella vita del nostro autore», ha ancora edotto, ma «oggi molti aspetti della nostra realtà vengono toccati da nuovi media», come considerato da Papa Benedetto XVI, «i credenti avvertono sempre più che se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante».
«Commentare il film di Zeffirelli – ha osservato don Giancarlo Musicò – non è un’idea giunta come un fulmine a ciel sereno, ma è scaturita da una profonda gratitudine verso quest’opera d’arte cinematografica che tanto ha dato a me e chi ha avuto la fortuna di vederla. Insieme all’ermetico Ungaretti potrei affermare un mio “M’illumino d’immenso”, perché è stato come un risvegliarsi alle luci di un’alba nuova».
San Francesco, di cui conosciamo l’anno, ma non il giorno di nascita, ha soggiunto don Musicò, evidenziandone la grandezza, «è uno di quei personaggi nati senza una fine, destinati a vivere l’eternità già nei limiti dello spazio e del tempo».
Francesco esorta al superamento delle difficoltà quotidiane con concretezza, svuotandosi di sentimenti negativi, per affidarsi completamente a Cristo. Con il suo cuore puro ha fatto tesoro degli incontri che hanno connotato la sua vita per realizzare cose migliori, cogliendo la vera bellezza che è la bontà nella natura, nel mondo e nell’amore di Dio. Questi alcuni dei passaggi che hanno contraddistinto gli interventi di padre Giuseppe Lombardi, di Silvana Ajelli e di padre Bernardino Gualtieri.
La giornalista Maria Patrizia Sanzo ha coordinato i lavori della presentazione.
L’interessante occasione di crescita spirituale e umana si è tenuta volutamente in concomitanza dei festeggiamenti in onore del santo umbro, patrono d’Italia.
La presenza del Coro “Amici di San Francesco” ha contribuito a rendere ancor più intensa di emozioni la serata, in un clima di fraternità e fede.