“Gli arabi di Ethiad, che hanno recentemente acquistato l’Alitalia, dovrebbero insegnare alla nostra compagnia di bandiera a rispettare di più i diritti del consumatore. Ha del ridicolo, infatti, che Alitalia chieda un rimborso spese ai suoi passeggeri per pagare a sua volta un rimborso di un biglietto aereo cancellato ingiustamente”. E’ quanto dichiara in una nota il presidente del Comitato Difesa Consumatori della Calabria, prof.ssa Maria Siepe, in merito ad una vicenda che ha interessato due professionisti di Catanzaro che, nel giugno scorso, hanno subito un trattamento dalla compagnia di bandiera poco trasparente e, come dicono dall’associazione consumeristica, “certamente poco educato”.
La vicenda, appunto, riguarda due professionisti di Catanzaro che, per motivi personali, sono stati costretti ad annullare tempestivamente la tratta di andata di un volo per Roma, chiedendo alla Compagnia, tramite numero verde, di poter fruire normalmente del volo di ritorno, già prenotato ed acquistato. Di fronte a questa richiesta, Alitalia ha risposto che l’intero volo gli sarebbe stato annullato e che non gli sarebbero stati rimborsati i biglietti, in spregio alla normativa Europea a tutela dei diritti dei passeggeri; il tutto fornendo ai malcapitati passeggeri spiegazioni poco chiare e trasparenti, e costringendoli quindi, per ritornare a casa, ad acquistare altri biglietti di un’altra compagnia aerea che vola su Lamezia Terme.
“La questione ci interessa non tanto per i soldi del rimborso – commenta la presidente del Comitato Difesa Consumatori della Calabria – quanto per il principio, che vede l’Alitalia vessare i propri passeggeri con clausole come quella del “No Show Rule”, ossia che prevedono il diritto del vettore di annullare il volo di ritorno nel caso in cui il passeggero non utilizzi il volo di andata. Il tutto in violazione delle norme del Codice del Consumo, in quanto non viene data adeguata informazione al consumatore, al momento dell’acquisto del biglietto, delle limitazioni previste e non viene prevista una procedura che consenta di effettuare comunque il volo di ritorno. Per questo motivo ci siamo affidati all’avvocato Rossana Greco, del Foro di Catanzaro, che già negli anni passati ha fatto condannare Alitalia per pratiche similari, con sentenze che sono ormai entrate nella giurisprudenza nazionale di settore”.
“Il Tar del Lazio, nel Febbraio scorso – ha commentato l’avvocato Rossana Greco – ha confermato il veto dell’Antitrust alla compagnia Aerea Alitalia di annullare il biglietto di ritorno per mancato utilizzo dell’andata o di una tratta nel caso dei voli sequenziali, ossia con la clausola “no show rule”. Il procedimento si è concluso con una multa da 120mila euro per Alitalia e l’inibizione di tre pratiche scorrette, tra cui proprio quella di “no show rule, applicata al caso dei due professionisti di Catanzaro”.