Tutti ad Alli…

Discarica…oppure a Pianopoli, o, esaurite queste discariche, in qualche altro posto. A fare che? A sversare, cioè mandare gli autocarri e gettare la qualunque in qualunque posto di quelle voragini, di quei caos primordiali, di quei pozzi: pozzi con fondo, però, che prima o poi si riempiono.

 I cassonetti soveratesi vengono diligentemente vuotati, non c’è dubbio. Ma i contenuti dei cassonetti vetro, umido, plastica eccetera finiscono sullo stesso camion, che li porta in una discarica a mescolarsi nuovamente tra loro. La popolazione, che tutto questo vede, non si piglia il disturbo di differenziare.

 E vagano per tutta la Calabria gli echi delle reciproche accuse: la colpa è delle Ditte, dei Comuni, della Regione: di tutti, quindi di nessuno. Oppure della Moira, la dea greche che assegnava il destino!

 Invece sapete che mondo corre? Che la colpa è della Regione Calabria che non ha mai saputo pensare altro se non le discariche: niente differenziata, niente termovalorizzatori, niente riduzione obbligatoria dei rifiuti, niente di quello che fanno in qualsiasi altro posto civile.

 Per sedici lunghi anni il sistema dei rifiuti, dichiarato “emergenza” e commissariato, è costato UN MILIARDO DI EURO (1.936.270.000 miliardi di lire) senza alcun risultato. Tra i commissari, ricordo Chiaravalloti e Scopelliti, e mi chiedo per quale follia due presidenti di Giunta siano stati premiati e promossi invece che puniti! Comunque, risultato zero.

 Poi finì il commissariamento, e l’assessore Pugliano emanò severe e nobili dichiarazioni: a tutt’oggi, risultato zero. Minacciò le dimissioni, ma plumas y palabras el viento las lleva.

 Nella prossima (quando, non si sa: pigliamo per buono il 12 ottobre) campagna elettorale, tutti vanteranno ricette miracolose. Ricordate che la Regione sta lì dal 1970: risultato, zero.

 Qui ci vuole un commissariamento, e non dei rifiuti solamente, ma dell’intera Regione Calabria; e di lunga durata; e con un commissario forestiero e dai baffi di bronzo: vediamo se Renzi fa funzionare davvero la “Cabina di regia”.

Ulderico Nisticò

 

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