Augusto e l’Assunta

La Dormitio di Cropani

La Dormitio di Cropani

 Caio Giulio Cesare Ottaviano, signore dell’Occidente dal 42 a.C., dell’Impero dal 31, morto nel 14 d.C., fondò il principato, un sistema in cui le antiche istituzioni repubblicane venivano conservate ma controllate e, all’occorrenza, superate dall’autorità morale e dal potere di un imperator, comandante dell’esercito, tribuno della plebe e garante della pace. Un’autorità anche religiosa, essendo Ottaviano un discendente da Enea e dagli dei. Dopo la vittoria di Azio, gli venne attribuito anche ufficialmente il titolo di Augustus, da augeo, accrescere; e gli vennero tributati onori anche in vita, con la creazione di magistrature dette Augustales: ne troviamo traccia anche nella nostra Scolacio. Praesens divus (Orazio) anche prima, dopo la morte, egli venne deificato come divus Augustus. A metà del mese che da lui prende il nome (in latino, aggettivo) si celebravano le Feriae Augusti, donde il Ferragosto.

 A proposito, Ottaviano quando nacque, nel 63 aC, venne chiamato Thurino dalla nostra Thuri (Cassano J.), ma la notizia, che pure chi scrive ha comunicato, non ha commosso in Calabria nessuno!

 L’usanza delle Ferie di Augusto non si perse, ma la Chiesa la dedicò a Maria Santissima Assunta in cielo, un dogma proclamato ufficialmente solo nel 1950, ma preceduto da una secolare radicata credenza: Maria non muore, ma si addormenta (dormitio Virginis) e sale in cielo in anima e corpo. La Madre di Dio, come è privilegiata dall’essere esente dal peccato originale e Immacolata, così viene esentata dalla consunzione. Maria, infatti, non è madre di un uomo, come credono ariani e protestanti, ma di Dio, Theotòkos, Mater Dei.

 La venerazione della Madonna andò crescendo presso i cattolici e gli ortodossi; ma è presente anche nell’Islam, con moschee a Lei dedicate perché madre del più grande profeta prima di Maometto. L’Assunzione è la gloria di Maria, ma anche in qualche modo la presenza dell’umanità presso Dio.

 In Calabria la fede nell’Assunzione è attestata dalla dedicazione all’Assunta di gran parte delle antiche cattedrali. Restano testimonianze iconografiche: nel nostro territorio, ricordo un affresco della Cattolica di Stilo, di recente venuto alla luce, con una Madonna bionda e i gigli angioini; e il bel quadro della Dormitio nella Collegiata di Santa Maria Assunta in Cropani.

 C’erano particolari usanze popolari. In molti paesi si compivano pellegrinaggi, di solito verso chiese sul mare, e in quell’occasione si tenevano feste e fiere e bagni in acqua. A Sant’Andrea, nella chiesetta bizantina, si legge un Officium. Come in altri momenti “scendere i santi”, era forse una reminiscenza del passato grecoromano presso popolazioni che vivevano ormai sui colli, ma non scordavano i “luoghi antichi”: Poliporto, Policorio…

 Correva anche una diceria meno lieta: che il giorno 15 una persona in mare dovesse morire. Tutto ciò che è sacro non è necessariamente anche santo, e vi si può insinuare il male.

 Bella l’usanza della “fadda da Madonna”: una striscia di cotone o lino con ogni giorno un nodo dopo un’Ave Maria; il giorno dell’Assunta si recitavano in chiesa tutte le Ave Maria.

Ulderico Nisticò

 

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