…ad esempio, ieri mattina…
– Guarda quelli come stanno! – ripete un anziano signore alla fermata dell’autobus.
– Hanno fatto il loro dovere … ora si riposano! – risponde il vicino di panca.
Gelsomino è lì, accanto a loro. Si volta incuriosito e vede alcune persone stravaccate sul marciapiedi, con la maglietta alzata fino al petto, quanto basta a far respirare l’ombelico sudato. Incuriosito, si rivolge ai due …
– Li vedo anche io. Chi sono?
– Elettori, ragazzo mio.
– Eh sì! Gente che ha votato.
– Per chi? – chiede ancora Gelsomino.
– Per l’uno o per l’altro …
– Però hanno votato … e si vede! Sono distrutti dalla
fatica. Guarda quello … gli sudano perfino i baffi!
– Io non voto, sono ancora minorenne, però credevo bastasse andare al seggio e porre un segno x sul candidato preferito.
– Tsé! Senti questo … si vede che non hai votato ancora.
– È tutta un’altra storia amico mio … ti chiami?
– Gelsomino.
– Ora vedrai. – si alza e con la mano fa cenno ad uno di loro di raggiungerli.
– Che volete? Non ho fatto niente!
– Pensa se avessi fatto qualcosa … dove saresti adesso?
– Hai votato?
– Ci mancherebbe! Ho famiglia e due suoceri sulle spalle.
– Potremmo sapere per chi?
– Vedete quel manifesto abusivo affisso sul quel balcone di quella vecchia?
– Per lui? – stupito chiede Gelsomino.
– Certo! È meglio di me!
– In che senso, amico mio?
– Tiene la fedina penale più lunga della mia.
– Capito il tipo?
– Sì. – risponde Gelsomino.
– Puoi andare, grazie.
– Dove?
– Lascia stare …
Il tipo si allontana e Gelsomino incredulo si rivolge ad uno dei due.
– Alla tv ho sentito tanti discorsi … e questo vota così.
– Ah sì!
– E sentiamo … e sentiamo … raccontaci … dai … che hai ascoltato?
– Si parlava di Europa, di temi sociali, del lavoro, l’immigrazione … il 3 % del deficit … cose così.
– Tira fuori il giornale! – ordina l’uno all’altro.
– Eccolo.
– Pagina 4.
– Sì … ah già! Guarda tu stesso.
– Per la miseria! – impreca Gelsomino.
– Erano questi quelli che parlavano?
– Alcuni sì …
– Ma che fanno?
– Si riposano dopo la campagna elettorale!
– Allora qui dormono tutti.
– Eh già!
– E quando cambiano le cose in Italia?
– Doppio tsè! Allora sei tonto!
– Lascia, lo spiego io. – si alza e chiama il tipo tutto cravatta e giacca a righe.
– Buongiorno! – saluta il tipo elegante. – Vi serve qualcosa?
– Contento delle elezioni?
– Ci mancherebbe, non potrei chieder di meglio!
– Addirittura? – chiede Gelsomino.
– Il mio candidato ha vinto le elezioni, anche se …
– Se?
– Qualcuno l’ha denunciato per brogli elettorali … e io spero che …
– E lui?
– È pronto a lasciare.
– O lascia o non lascia … che vuol dire che è pronto a lasciare?
– Dice che è sereno e attende che gli eventi facciano il loro corso e raccomanda di stare sereni pure noi … che nel caso è pronto a lasciare.
– Sì, ma … – Gelsomino viene interrotto da uno dei due.
– Vedrai che tutto si aggiusta, non è vero amico mio?
– Anche altri hanno fatto imbrogli … perché il mio deve lasciare e gli altri no? Vi sembra giusto?
– Affatto! Grazie per la tua passione … all’Italia servono persone come te … scusaci per aver disturbato il tuo riposo.
– Torno a dormire. – e si allontana.
– Capito Gelsomino?
– E…e adesso?
– Che?
– Come cambiano le cose?
– Chi dice che devono cambiare?
– Chi vuole che cambino? Tu?
– Perché no! Quando voterò, vedrete … li manderemo tutti a casa.
– Uuuu … figurati.
– Pagina 9!
– Che c’era? Ah eccola.
– Non li conosco. – risponde Gelsomino.
– Questi tre li hanno arrestati quando tu eri piccolo.
– Sai dove bazzicavano, adesso?
– Bò!
– Uno alla Camera dei Deputati, a svegliare chi dormiva.
– Gli altri due alla Regione Lombardia, ad addormentare chi era troppo sveglio.
– Adesso?
– Eh sì! Questi li mandi a casa … ma alla tua a cercarti soldi!
– E… e … e… – balbetta Gelsomino.
– Tu balbetti …
– Sai che facciamo? Ritaglia con le mani la foto all’ultima pagina e dagliela, và!
– Sì … ecco a te!
– Fatemi vedere … ah!
– Eh sì. Nulla cambia perché a noi va sempre bene così.
– Uh, è arrivato l’autobus.
– È il nostro. Tanti saluti, Gelsomino!
– Non so che dire …
– Che vuoi dire? Tanto è arrivata l’estate e tutto è come prima … addio!
– Addio….