Matozzo, ovvero: se non sono matti non li vogliamo

matozzoE ce l’abbiamo fatta! La Volley di Soverato, o Volley di Matozzo che dir si voglia, disputerà l’A2 e continuerà a portare in tutta Italia il nome della città.

 Lode a quel matto di Totò, caparbio e inflessibile; e lodi allo studio dell’avv. Massimo Gualtieri con Sabrina Rondinelli, Maria Rosaria Pellegrino, Barbara Murgida, che, in punta di diritto, hanno ottenuto la sacrosanta ragione.

 E siccome i problemi erano due, e quello del palazzetto non era da poco, dobbiamo considerare determinante anche l’intervento del Sindaco Ernesto Alecci, che affronterò e risolverà i nodi della struttura.

 Ora tutti a seguire le ragazze della Volley, in casa, e chi può, fuori; ad abbonarsi e procurare abbonamenti; a far sentire a tutti che attorno allo sport Soverato è capace di formare comunità.

 Sì, certo. Ma ora basta con i patemi d’animo ogni anno, e basta contare sempre sulla lucida follia di Matozzo. Le cose in genere, e anche quelle dello sport, funzionano solo se costituiscono sistema, se si fondano su certezze, se possono essere programmate per il medio e lungo periodo.

 Occorrono interventi stabili, garantiti. Una squadra che con il solo esistere dà alla Calabria un’immagine ben diversa dal solito piagnisteo ha diritto alla massima attenzione da parte di Regione, Provincia, Comuni: Comuni, perché è una ricchezza di tutto il territorio e non solo dei confini municipali di Soverato.

 Ripeto la proposta di una specie di azionariato popolare (sotto, commercialisti, trovate la formula); ma occorre, senza tergiversazioni, un ampio e sicuro sostegno pubblico. Non dico solo soldi: anche quelli, eccome! Dico che qualche illustre politicante ogni tanto deve farsi vedere al Palazzetto, dimostrare la vicinanza della Calabria ufficiale; e le tv maggiori devono ricordarsi della Volley, a cominciare dal TG3 regionale.

 Scaldate i muscoli, belle atlete; ma guai a lasciarle sole. Intanto, in gamba, vecchio matto di un Matozzo.

Ulderico Nisticò

 

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