Anche l’Impero Romano, la scoperta dell’America e la Divina Commedia si potevano fare meglio, pensandoci sopra; però pensandoci sopra non si sarebbero fatti mai, e passava l’occasione storica; e così la differenziata a Soverato. Non è il migliore dei mondi possibili, ma c’è e parte; e sempre meno peggio che Alli.
Ricordo che la differenziata non è solo un modo per eliminare i cumuli di spazzatura, dev’essere un’operazione economica produttiva, deve rendere denaro; bisogna vendere i rifiuti a qualcuno che li ricicli e ne faccia a sua volta uso vantaggioso. Denaro, sì, lo sterco del demonio di una certa cultura di borghesotti sazi e stipendiati e che non credono alla fame degli affamati; e ne vorrei avere, di quello sterco, in questo momento! Un paese a rischio di dissesto deve sperare di ricavare entrare da qualsiasi cosa: e figuratevi dalla plastica, dal vetro, dai metalli, da certi rifiuti speciali…
Perciò, non agitatevi come sto vedendo e sentendo non solo dagli in verità quattro gatti della riunione al Comune, ma per strada e sulla spiaggia. Vediamo come inizia, e, se mai, proponiamo modifiche.
Intanto la gente vuole istruzioni pratiche, soprattutto per l’umido: come tenerlo, quali contenitori. Occorre un buon periodo di rodaggio.
Occorre anche educare la popolazione, il che avviene, come per ogni altra operazione, in due modi: sensibilizzando e informando, certo; e colpendo gli ostinati e incivili.
Qui, una considerazione. Può darsi che qualche provveduto sbagli cassonetto: beh, agli inizi, siamo pure indulgenti. Ma il cretinetti che lascia la bottiglia di birra sulle panchine, il mascalzone che getta la busta a caso, i distratti che portano a spasso i cani e non raccolgono la cacca, quelli vanno stroncati senza misericordia.
Francesco Guicciardini, uomo di grande esperienza politica pratica, scrive all’incirca così: Basta una multa di pochi soldi, purché si assuma come regola di comminarla a tutti i colpevoli. Il primo che verrà colpito per atteggiamento di tracotanza e incuria della pubblica igiene, sarà di lezione agli altri; purché non sia l’unico, ma il primo di una costante operazione di giuste sanzioni. Vi ricordate il divieto di fumo nei locali? Ecco un ottimo esempio di educazione imposta ma anche universalmente accettata.
E assumiamo tutti un atteggiamento di collaborazione, invece di borbottare che si può fare meglio. Rileggete da dove siamo partiti.
Ulderico Nisticò