Piena movida e spiagge vuote

soveratoestate3p Mi dicono che sabato sera c’è in Soverato molta “movida”, ovvero frequentazione di locali e strade; e ci credo per fede, sebbene non vi partecipi. Partecipo invece quasi tutte le mattine alla vita di spiaggia almeno una o due ore, e lì devo credere ai miei occhi: deserto!

 Ovvero, la gente passeggia e sorbisce gelati e consuma pizze, però va poco al mare. Beh, ragazzi, non è che non li capisca, quelli che al mare si annoiano: a parte chi nuota, in verità “rari nantes in gurgite vasto”, il nostro mare non offre un bel nulla di nulla. Eh, bei tempi, quando c’erano le barche a nolo, i sandolini, le canoe, le gare, le barche a vela; o quando si diffuse la mania della pesca subacquea… Per far tutte queste belle cose, ci voleva, come materia prima, il mare. Oggi, senza gare e senza vele e senza fucili e occhiali, resta solo il mare nel senso di acqua salata. Giuro che io, quando ci vado, sono un “rarus nans”, e ho anche un ottimo amico che nuota con me: fine, proprio uno di conto.

 Io penso sia la stessa cosa in quasi tutte le spiagge del mondo, da quando il mare, volendo, c’è tutto l’anno con un volo a quattro soldi; e comunque non è una novità da almeno mezzo secolo.

 E poi, ragazzi, diciamo la verità. Negli anni 1880, 1890 eccetera fino al 1980 e rotti, non è che gente scegliesse Soverato invece di un’altra località ionica; è che c’era solo Soverato, assieme a Crotone. Il resto, non spiagge ma brughiere con irti canneti; non ombrelloni e cabine, ma pagliari, sì, proprio pagliari. Soverato era l’oasi nel Sahara, e l’oasi mica si può scegliere.

 Oggi l’ombrellone e la cabina e il lettino e il salvagente per i bimbi si trovano tranquillamente anche sul cucuzzolo della montagna; e, se sono una comodità, non costituiscono certo un’attrattiva. Morale, bisogna adeguare il turismo soveratese al 2014, non sperare che il 2014 si adegui a Soverato.

Ulderico Nisticò

 

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