Provate a presentare un progetto serio a un tizio qualsiasi della Regione Calabria. Vi risponderà subito che non ci sono soldi. Nel mio caso personale, la risposta viene subito accompagnata da un’orgia di cortese ipocrisia a colpi di “bellissima idea; eh, il professore Nisticò è il faro della cultura”: ma il faro rimane spento, perché non ci sono soldi. Già, la Calabria è una terra sottosviluppata, povera…
Poi leggiamo – non lo dico io, lo dice il Ministero delle Finanze in una sua dettagliata relazione – che la stessa Regione priva di soldi per i progetti ne ha a fiumi e valanghe per pagare principescamente i suoi passacarte, mezzemaniche e più o meno sedicenti dirigenti; e che molti di questi dirigenti e incaricati e staff e roba del genere mancano non solo delle capacità – lo sappiamo, qui non ci vuole il Ministero! – ma anche dei requisiti formali minimi; ne mancano, però beccano un mare di quattrini che sono anche miei, del faro di cultura senza luce.
Quattrini versati a pioggia, a diluvio, senza alcuna diversificazione di merito, dunque anche a quegli esseri inutili che non sono stati capaci di spendere i fondi europei.
Tutto questo è palesemente illegittimo e illecito, oltre che moralmente squallido.
Ebbene, se sono riscontrabili reati penali, la legge faccia il suo corso; e io, francamente, me ne impipo che Tizio o Caio finiscano al gabbio, dove dovrei continuare io a mantenerli. Non m’interessa, e se interessa a qualcuno, ci pensi e provveda.
A me importa, e molto, quanto segue: se coloro hanno percepito somme non dovute dall’ente, le devono restituire sull’unghia, subito e senza battere ciglio e senza inventarsi trucchi avvocateschi per rinviare in attesa di qualche altro trucco, o che semplicemente ce ne dimentichiamo, e tutto passi in cavalleria.
Fare due conti, vedere se Mevio o Sempronio hanno preso di più, chiedere subito il dovuto; o direttamente o con Equitalia: fatemi sapere perché un poveraccio si vede minacciare di pignoramenti e peggio, e questi presunti truffatori, una volta accertato essere truffatori non presunti… ma no, basta accertare che abbiano preso soldi indebiti, perché li debbano rendere.
Vediamo se la Corte dei conti esiste non solo per l’annuale piagnisteo, e ci vediamo l’anno prossimo.
Se quei fortunati vincitori delle non lecite lotterie pagheranno, forse la Regione non dovrà più rispondere che non ci sono soldi, però l’idea è bellissima e io sono un faro di cultura.
Aspetto risposte o querele o roba del genere.
Ulderico Nisticò