Teatro – Ancora un riconoscimento per il soveratese Gregorio Calabretta

d1Ancora un riconoscimento per Gregorio Calabretta, drammaturgo calabrese, che all’ultimo Festival teatro scuola di Altomonte  si aggiudica il premio  per la migliore regia espressa con l’opera teatrale in concorso “La voce degli Eroi”, rappresentata da ragazzi e docenti della scuola media Rodari di Soveria Mannelli.

L’opera di cui lo stesso Calabretta è autore ricorda le gesta di un gruppo di valorosi partigiani calabresi che si sono messi in evidenza, durante la guerra di Liberazione, tra questi Carlo Muraca, fucilato nel 1945 dai tedeschi insieme ad altri suoi quattro compagni partigiani  a Barge (Cuneo).

Carlo Muraca, insignito di medaglia dal Presidente della Repubblica per il valor civile,  nacque a Carlopoli nel 1919 e dopo aver combattuto per Mussolini  si unì ai partigiani,  facendo parte della Divisione d’assalto Garibaldi.  CARLO MURACAA  Barge, prima che venisse catturato, si rese partecipe di un’azione straordinaria:  i tedeschi avevano catturato due partigiani ed erano pronti per l’esecuzione. A nulla valsero gli interventi del parroco e del medico condotto del paese, l’ordine dei tedeschi rimase invariato. La fucilazione però non avvenne per l’azione coraggiosa di Carlo Muraca, che insieme ad altri due suoi compagni, riuscì a liberare i due poveri malcapitati.

Lo spettacolo arriva fino ai nostri giorni con quegli Eroi che simbolicamente ci chiedono che cosa ne abbiamo fatto noi di quella libertà per cui molti hanno combattuto e sono morti.

Emozionante il saluto del partigiano Mario Sirianni, uno dei pochi sopravvissuti calabresi ancora in vita, che ha voluto essere presente per salutare i ragazzi e i docenti, come il professore Corrado Plastino interprete di Kent, il nome di battaglia proprio di Mario Sirianni. Altri docenti attori come Franco Butera e Gabriella Sirianni sono stati particolarmente brillanti. Questa rappresentazione ha messo in evidenza l’apporto dei calabresi che hanno contribuito a liberare l’Italia da nazisti e fascisti, contribuendo alla nascita della nostra Repubblica.

Lo spettacolo è stato possibile anche grazie alle famiglie dei partigiani calabresi, all’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), all’Archivio Storico dell’Istituto Luce, a Rai Cinema e Rai Teche.

 Gli organizzatori del festival, per la serata finale di premiazione, hanno voluto invitare i ragazzi della Comunità Ministeriale, Istituto Don Calabria di Catanzaro, che nel corso della manifestazione hanno rappresentato un pezzo dello spettacolo “L’Alfa 159” di Gregorio Calabretta.  I numerosi applausi degli spettatori presenti, che hanno interrotto più volte la perfomance, hanno contribuito a smorzare l’emozione di quei ragazzi che per la prima volta calcavano le tavole di un palcoscenico. Ad accompagnarli sulla scena, oltre allo stesso Calabretta che vestiva i panni del padre, anche un’educatrice della Comunità, Rosangela Catizone. Ciò per significare ancora una volta la grande capacità didattica che ha il teatro, che stimola ad esprimere ed esternare il proprio io specie a coloro che per diverse ragioni affrontano un momento particolarmente difficile della propria esistenza.

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