Con delle funambolesche avvocatesche operazioni di rinvii, il centrodestra regionale è riuscito ad evitare le elezioni a giugno, alle quali era del tutto impreparato; e ciò con grande sollievo del centrosinistra regionale, il quale non è impreparato per il solo motivo che semplicemente non esiste. Con qualche altro trucco, forse, salteranno anche l’autunno. Tutti contenti, tranne la Calabria intensa nel senso più nobile, ma una tale Calabria è concetto astratto al quale crediamo in pochissimi.
Prima o poi, però, dovremo votare per il nuovo Consiglio regionale e per un presidente. Sotto l’aspetto formale, succederà su scala regionale lo stesso che a Soverato in questa tornata del 25 maggio: ci saranno dei candidati e uno di loro dovrà per forza vincere. E ciò non per merito suo ma per demerito degli altri; o solo per caso.
Proviamo a parlare della sostanza; e cominciamo dalla scelta delle persone.
Le primarie… ragazzi, le primarie funzionano solo negli Stati Uniti, e per questa ragione: i Bush sono repubblicani ereditari da un secolo, e i Kennedy sono democratici, e se un Bush andasse a votare alle primarie dei democratici, a N. York lo caccerebbero a pedate, nel Texas è facile che gli sparino; lo stesso dall’altra parte per un Kennedy. In Italia, se Berlusconi andasse a votare per le primarie del PD, troverebbe qualcuno che gli chiederebbe il voto e gli pagherebbe i due euro. Potrei farvi nomi veri.
Niente primarie, allora, non sono serie. Proviamo allora con un’altra faccenda, però passata di moda da un pezzo, che si chiama il dibattito politico. Per esempio, che i candidati, prima di ufficializzare la loro petizione, rispondano a queste domande facili facili:
– come intendono spendere fino all’ultimo centesimo i fondi europei;
– se sono disposti a fare pubblico karakiri (rectius, seppuku) qualora non spendessero i fondi europei fino all’ultimo centesimo;
– come intendono costringere i passacarte a lavorare anche se sono iscritti allo stesso club service per non dire loggia;
– che idee hanno credibili per qualche economia produttiva in Calabria;
– che ne pensano della cultura;
– che ne pensano del patrimonio monumentale e archeologico;
– che ne pensano del turismo;
– che ne pensano del turismo culturale;
– che ne pensano, in genere.
Ovviamente, a queste domande i candidati devono rispondere come gli oratori di un’antica tribù africana: quanto riuscivano a stare sopra una gamba sola, e appena poggiano l’altro piede, gli tolgono la parola. Regola: chi ha qualcosa da dire, se la sbriga in mezzo minuto; chi non ha niente da dire, parla tre ore.
Ecco come farei io le primarie per le prossime regionali.
E invece, per concludere da dove sono partito, qualcuno si candiderà e sarà eletto, per l’unico fatto di essere in vita.
Ma ora c’è una novità, che Renzi ha nominato a Roma una Cabina di regia per fare quello che la Regione Calabria non sa fare a Catanzaro e Reggio: spendere i fondi europei. A questo punto, visto che a governare davvero sarà la Cabina, vi chiedo a che servono:
– il Consiglio;
– il presidente del Consiglio;
– la Giunta;
– il presidente della Giunta.
Non se ne potrebbe fare a meno e risparmiare un pacco di soldi?
Ulderico Nisticò