Faremo qualcosa per Sirleto

Guardavalle

Guardavalle

 L’assessore Caligiuri ha nominato, per celebrare i 500 anni della nascita di Guglielmo Sirleto, un Comitato regionale: Presidente Benedetto Clausi, Professore associato di Letteratura cristiana antica dell’Università della Calabria; seguono Bernard Ardura (Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche), Santo Lucà (Professore Ordinario di Paleografia greca dell’Università di Roma Tor Vergata); Giorgio Leone (Storico dell’Arte e Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini di Roma); Pietro De Leo (Professore emerito di storia medioevale dell’Università della Calabria, medaglia d’oro per la cultura della Repubblica Italiana); Ulderico Nisticò (già docente di Italiano, Latino e Greco, dirigente scolastico incaricato del Liceo Coreutico Musicale di Satriano, Storico); Vincenzo Bertolone (Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace); Angelo Comito (Parroco, Docente di Sociologia dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria); Domenico Teti (Avvocato, Professore, Primo Notaro del Tribunale della Sacra Rota Romana); Elisa Vermiglio (Docente di Storia Medievale dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria).

 Lo sapevo da tempo, e ora che finalmente la notizia è di pubblico dominio, penso bene di commentarla un poco.

  1. Commemorare un anniversario è un’operazione culturale valida in sé, ma deve servire a studiare il passato in vista di qualche utilità per il presente, anche con finalità di immagine e di vantaggio per la dignità di un territorio.
  2. Guglielmo Sirleto, nato a Guardavalle nel 1514, fu uomo di grande cultura teologica e umanistica, e uno dei supporti culturali della Controriforma e del Concilio di Trento.
  3. Alto ecclesiastico e cardinale, prefetto della Vaticana, visse a Roma. Creò un circolo culturale che chiamò Notti Vaticane. Venne più volte candidato al Soglio pontificio.
  4. Lo troviamo in stretti rapporti, oltre che con la Curia papale, con s. Filippo Neri e s. Carlo Borromeo.
  5. Non dimenticò mai la Calabria. Nella stessa Roma riunì attorno a sé e sostenne uomini di cultura calabresi, tra cui ricordiamo il Barrio, il Grano, i Giglio…
  6. Egli stesso fu vescovo di San Marco [Argentano] poi di Squillace; qui gli successero alcuni nipoti, tra cui il celebre Marcello.
  7. Riscoprì e tutelò quanto restava della cultura cattolica di rito greco, e favorì la fondazione, nel 1579, di un Ordine Basiliano, che visse ancora un secolo e mezzo, e consentì la conservazione di codici e monumenti.

 Insomma, c’è molto lavoro per il Comitato, e c’è anche bisogno di ogni intelligente collaborazione. Facciamoci sotto.

Ulderico Nisticò

 

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