Forse non a tutti a chiara ancora la situazione che si è venuta a creare, e qui la ribadisco:
– da quando verrà dichiarato il dissesto, il comune di Soverato sarà controllato a vista da commissari liquidatori, come accade ai commercianti falliti;
– ai commissari suddetti il Comune dovrà chiedere il permesso anche per respirare;
– nessuno ha finora espresso una qualsiasi opinione su come affrontare il risanamento dell’ente; più in generale, il dibattito politico, amministrativo e sociologico è attualmente zero; le manovre avvengono nell’ombra;
– per gli effetti del provvedimento della Corte dei Conti, alcuni esponenti non potranno candidarsi: forse non è ancora definito chi, ma certamente il personale politico di Soverato ne esce numericamente e qualitativamente diminuito;
– ciò non vuol dire minimamente che se la legge manda a casa Tizio, automaticamente al loro posto sia pronto Caio, e Caio, siccome viene da una presunta “società civile” sia meglio di Tizio; e anche ammesso (e non concesso!!!) sia moralmente santo, ciò non vuol dire sia anche capace;
– ciò vale e per le singole persone e per partiti e organizzazioni e gruppi: non sta scritto da nessuna parte che questo o quello siano bravi e buoni solo perché lo dicono. Già, Non chi grida Signore Signore entrerà nel Regno dei cieli; e a nessuna parte politica è stato concesso dal fato il monopolio della virtù;
– il 27 maggio, tuttavia, dovranno essere eletti un sindaco, e con esso una maggioranza; e ciò avverrà, ai sensi delle leggi vigenti, nel seguente modo: sia vengano presentate due sia venti o duecento liste, una vincerà per il solo fatto di aver ottenuto un voto in più: e ciò non è garanzia di nulla di nulla se non di una specie di lotteria fondata sul numero dei parenti dei candidati;
– sappiamo che sono in atto formazioni di liste, sia indigene sia telefonate da Reggio, Catanzaro e Lamezia; e anche le indigene sono telefonate da Catanzaro, Lamezia e Reggio; una di queste liste, come sopra dimostrato, disgraziatamente vincerà per il solo merito di esistere;
– la formazione raffazzonata e fortuita delle dette liste, la loro dipendenza da Lamezia, Reggio, Catanzaro, e l’assenza di ogni dibattito e opinione fanno immaginare che il futuro sindaco e i suoi futuri assessori resteranno in sella ben poco e precariamente;
– soprattutto quando ci si accorgerà che, in stato di dissesto, c’è poco e niente da amministrare.
Per tutte queste e altre ragioni, votare a maggio è un’operazione inutile e di scarsa speranza, ovvero soldi sprecati. Molto più saggio rinviare di almeno un anno, e intanto confidare che l’istinto di sopravvivenza e un minimo di buon senso stimolino in Soverato qualche analisi seria e fatta di numeri e dati e non di belle parole; e ricerca delle cause della decadenza e ricerca dei rimedi; e spazio per idee non cervellotiche e astratte ma possibili e tangibili; e per persone in grado di mettere in pratica.
Tranquilli, o Iolanda e Claudio Maria e altri scemi del villaggio: non sto parlando di me, e ho altro da fare e non sono tagliato per simili attività. Ho fatto e faccio molto per la mia comunità, come per diverse altre, ma a modo mio, senza impegni e senza orari e burocrazia.
Esclusi dunque Claudio Maria e gli scemi del villaggio e Iolanda, provate a dare una risposta seria, qualcuno.
Dice qualcuno: ma la legge non consente il rinvio. Ma no, le elezioni non sono una vaccinazione, sono un atto politico, e anche il prefetto deve ragionare politicamente e non con automatismi formalistici.
Ulderico Nisticò
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