Divisi per tutti i calabresi inclusi neonati e vegliardi, ci toccherebbero a tutti 5.500 euro a testa, che in questo momento mi farebbero molto comodo. Parlo degli undici miliardi di euro, ovvero una cifra immensa in lire, che l’Europa ha stanziato per la Calabria. Qui s’impongono importanti riflessioni:
- Credat Iudaeus Apella, non ego, canta Orazio. Dopo che la Regione Calabria, dal 1970 a oggi, è famosa per l’incapacità di programmare e spendere, io dovrei bermi che l’Europa, con questi chiari di Luna, faccia la Befana invece di punirci come meritiamo?
- Siamo troppo sotto alle elezioni europee per non dover sospettare puzza di bufala!
- Ammesso e non minimamente concesso sia vero, qui inizia il busillis: come hanno intenzione di spendere tutto questo Bengodi, costoro; costoro, dico, che finora si sono rivelati così incapaci? Tutti, da Guarasci e Scopelliti, destra sinistra centro, e funzionari passacarte e scalda seria.
- Atteso dunque che sono incapaci di avere idee e metterle in atto, politicanti e mezzemaniche avranno la decenza di chiedere consiglio a chi sa, anche se magari non è loro parente o confratello di loggia e similia?
- Avremo notizie rapide e certe dei progetti e delle intenzioni di spesa?
Secondo me, sarebbe meglio distribuire gli undici miliardi in ragione di cinquemilacinquecento euro a testa: magari ognuno di noi comprerebbe un paio di scarpe, un panino, persino un libro, e ciò gioverebbe all’economia molto più che lasciare far la muffa ai soldi nelle scrivanie della Regione.
Sempre se quella montagna di miliardi esiste davvero.
Ulderico Nisticò