Il direttore generale dell’Asp di Catanzaro Dott. Gerardo Mancuso, nel presentare i dati relativi al conto economico dell’Azienda, ha fatto anche un bilancio dell’attività di gestione degli ultimi 4 anni dell’Asp. Il dg Mancuso ha illustrato numeri e dati relativi non solo ai conti economici che ha risanato, ma anche le azioni messe in campo per migliorare i servizi e l’organizzazione interna dell’Asp.
In particolare, il dottor Mancuso ha spiegato che nel 2010 l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro aveva debiti per un miliardo e 400 milioni di euro, mentre nel 2013 il bilancio si è chiuso con un attivo di 2 milioni e 384 mila euro. Un’opera di risanamento attivata su tutti i fronti che ha permesso di raggiungere il traguardo prefissato quattro anni fa e che consentirà di poter assumere nei prossimi mesi, già con l’arrivo dell’estate, i 23 primari che ancora mancano nell’organico aziendale.
All’incontro con la stampa nella sala Ferrante dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, ha partecipato anche il presidente del consiglio regionale Francesco Talarico, il direttore sanitario aziendale Mario Catalano e da Giuseppe Pugliese direttore amministrativo aziendale. “Quando mi è stata affidata la guida dell’azienda quattro anni fa – ha ricordato Mancuso – mi è stato chiesto di controllare i conti e non di migliorare i servizi. Ci siamo ritrovati con un’Azienda sull’orlo del fallimento e, allora, abbiamo messo in campo tutto il nostro impegno e la nostra dedizione per riorganizzarla visto che non aveva più la propria funzione ed era a rischio anche il pagamento degli stipendi degli operatori sanitari”. Il dg ha detto di aver messo mano prima di tutto agli sprechi con tagli drastici: “Abbiamo risparmiato anno per anno – ha evidenziato Mancuso – per arrivare oggi ad essere una delle poche aziende sanitarie italiane che ha chiuso in attivo il bilancio 2013”. Sulle prossime assunzioni, Mancuso ha puntualizzato che il 4 aprile arriveranno le deroghe e che, entro l’estate, si passerà all’assunzione dei primari. Un ulteriore step nel processo di riqualificazione aziendale che, certamente, migliorerà la qualità dei servizi. Il direttore generale dell’Asp ha ricordato che sono stati effettuati numerosi progetti strategici negli ospedali e in strutture sanitarie di vario tipo di tutta la provincia.
Il dg Mancuso ha poi parlato dell’apertura del Centro protesi Inail, ubicato all’interno della Fondazione Mediterranea Terina e il Centro regionale per la fibrosi cistica all’interno dell’ospedale lametino. Nel bilancio dell’attività svolta, il direttore generale ha anche riferito dei tantissimi cantieri conclusi in questi 4 anni, che sono stati in tutto 35 e che hanno cambiato il volto all’ospedale cittadino. Il dg ha anche annunciato che altri 6 progetti sono in programma per il prossimo futuro.
Un’azione di rilancio, quella attuata in questi ultimi 4 anni da Mancuso, che ha portato l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ad essere indicata favorevolmente, nelle varie classifiche nazionali, soprattutto per la sua trasparenza amministrativa, mentre l’ospedale di Lamezia ha aumentato il suo indice di attrazione dal 18 al 19,1 per cento.
Tra i nuovi traguardi raggiunti dall’Azienda anche l’attivazione dell’Osservazione breve intensiva (Obi) all’interno dell’ospedale cittadino, per i malati che arrivano in pronto soccorso e il cui servizio sarà diretto dal primario facente funzione del Pronto soccorso Ferruccio Antonio Lucchino. Il dg Mancuso ha anche annunciato che l’atto aziendale sarà presentato, entro 10 giorni, prima ai sindacati e poi alla Regione e che di certo verrà approvato dalla Regione. A conclusione del suo intervento, rispondendo alle domande dei giornalisti, il dg ha confessato che il periodo peggiore alla guida dell’Azienda è stato il 2013, mentre il momento più bello è stato l’incoraggiamento ricevuto da una signora, illustre sconosciuta, che lo ha fermato in un supermercato e spronato ad andare avanti nel suo lavoro di riordino aziendale.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Franco Talarico che ha affermato come l’attivo in bilancio, la presentazione del nuovo centro di fibrosi cistica insieme all’Obi aggiungono un nuovo importante tassello al percorso di risanamento e rilancio dell’azienda iniziato nel 2010. “Dobbiamo essere contenti – ha sottolineato il presidente della massima assemblea calabrese – quello di Lamezia è un ospedale di eccellenza che ha cambiato volto, e non solo per il ripristino strutturale ma per la radicale riorganizzazione della macchina amministrativa. Oggi l’ospedale Giovanni Paolo II è un punto di riferimento per la sanità regionale”. I dati illustrati da Mancuso sono la prova concreta della sua capacità manageriale ed anche dell’amore che ha profuso per ridare efficienza e funzionalità all’azienda. Un’impresa non facile, compiuta in quattro anni, con una ‘spada di Damocle’ sulla testa che si chiama Piano di rientro sanitario. Un vincolo che ha bloccato e condizionato tutto, poiché tutta la sanità regionale è commissariata.
“In questi ultimi anni abbiamo vissuto una crisi durissima – ha rimarcato Franco Talarico – e siamo ancora in una fase molto delicata. Ora bisogna tenere duro e completare il lavoro per creare un sistema sanitario calabrese, senza alimentare guerre di campanile. Non è più tempo di fare politica sulla sanità. Bisogna essere intellettualmente onesti per non vanificare gli sforzi fatti, considerando le tante difficoltà per la situazione fallimentare ereditata dalla precedente gestione ed anche a causa delle limitazioni poste dal piano di rientro. E’ fondamentale lavorare in squadra per rendere efficienti servizi e strutture all’avanguardia, rispondenti alle esigenze della popolazione”.