Il mio regalo alle donne

Greci1 Che posso fare per le donne, l’8 marzo? Non certo proporre che qualcuna di loro divenga deputata o senatrice solo perché femminuccia, il che sarebbe e ingiusto e ridicolo e una volgare furbata di qualcuna e dei suoi parenti e amici. No, io ho il più sincero rispetto per le donne e per l’eterno femminino, e altro non posso fare se non regalare loro quanto di più femminile io posseggo: la mia traduzione dei versi di Nosside, la poetessa di Locri. Eccoli, da “Muse Ioniche”, Città del sole ed., 2014.

 VII 414

 Ridendo forte passa e dicendo sopra di me
 una parola affettuosa: sono Rintone di Siracusa,
 un piccolo usignolo delle Muse, ma per le mie tragedie
 scherzose colsi una mia particolare edera.

 VI 132

 I Bruzi dalle loro misere spalle gettarono le armi
 mentre venivano fatti a pezzi dai rapidi Locresi,
 esse, cantando il loro valore nel tempio degli dei;
 non provano nostalgia delle braccia di quel vili, che abbandonarono.

 IX 605

 Nella casa della bionda Afrodite questo quadro Callo
 ha dedicato, fattasi dipingere un’immagine del tutto uguale.
Come sta bene! Ecco, la sua grazia quanto fiorisce.
 Sia felice: non ha nulla da rimproverare alla vita.

 V 170

Non c’è nulla più dolce di Amore, e ogni altra felicità
 viene dopo: dalla bocca sputo anche il miele.
Questo dice Nosside: chi Cipride non ama
 non conosce quale rose siano i fiori di lei.

  VI 265

 Venerata Era, che spesso scendendo dal cielo
 proteggi il Capo Lacinio odoroso di incensi,
accogli la veste di bisso che con la figlia Nosside
 tessé la nobile Teofilide figlia di Cleoca.

  VI 273

 Artemide, signora di Delo e dell’amabile Ortigia,
 deponi il sacro arco in grembo alle Cariti,
 e prufica il tuo corpo nell’Isopo, e va’ in casa
 di Alcetide per liberarla dalle acute doglie.

  VI 275

È verisimile che Afrodite ben lieta
 abbia accolto in voto questa rete dai capelli di Samita:
è finemente lavorata e profuma in qualche modo del nettare
di cui ella unge il bell’Adone.

 VI 253

È proprio in persona Melimna: ecco come il suo bel volto
 pare che dolcemente ci guardi:
come veramente la figlia somiglia in tutto a sua madre.
 Bello, quando i figli sono uguali ai genitori.

  VI 354

 Riconoscibile anche da qui appare essere
 per forma e nobiltà questa immagine di Sabetide.
Ammirala: la saggezza e la dolcezza di lei qui
 credo di vedere: sii lietissima, o donna felice.

  IX 332

Se andiamo nel tempio di Afrodite possiamo ammirare
 la veste, come appare trapunta d’oro.
La dedicò Poliarchide dopo aver guadagnato grandissima
 ricchezza dallo splendore del suo corpo.

  IX 604

Il quadro mostra l’aspetto di Taumarete: bene l’orgoglio
dipinse e la bellezza delle sue tenere ciglia.
Anche la cagnetta di guardia a vederla scodinzolerebbe
credendo di vedere la padrona della casa.

  VII 718

O straniero, se tu navighi verso Mitilene dalle belle piazze
 per accendere in te il fiore delle grazie di Saffo,
 di’ che la terra di Locri era cara alle Muse
 e mi generò: sai che il mio nome è Nosside. Va’.

 E auguri alle donne.

Ulderico Nisticò

 

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