Dopo due anni di ricerca, venerdì 6 marzo esce il trailer del docufilm – che sarà visibile integralmente ad aprile – “Uscirai sano – Sanus Egredieris”, incentrato sulla storia dell’ex Ospedale psichiatrico provinciale sito a Girifalco. L’appuntamento con la proiezione è fissata per le 18 al Museo “Marca” di Catanzaro.
Il progetto è nato da un’idea di Barbara Rosanò, presidente dell’associazione ‘Kinema’. Dello staff fanno parte: Valentina Pellegrino coregia, Victorr Torefiel Vicente direttore della fotografia, tecnico del suono Francesco Silipo, Orlando Cimino costumista, Paolo Migliazza fotografo ufficiale e scenografo, Marco Trocino produttore esecutivo, Patrizia Michienzi truccatrice. Il cast principale è composto da Antonio Marinaro nel ruolo di Angelo, Francesca Ritrovato nella Donna in rosso, Rossana Veraldi nella donna alla fermata. Per realizzare il docufilm è stata usata una somma di 2.700 euro, gli attori hanno lavorato gratis. Unici finanziatori del progetto: il Comune di Girifalco, il Comune di Amaroni, piccole imprese del luogo e “Acqua Calabria”, dell’imprenditore Cesare Cristofaro.
Cento anni di storia, sperimentazioni e innovazioni della cura della malattia mentale. Il film documentario trae il suo titolo dalla frase, scolpita nella pietra, con cui nel 1881 venne inaugurato l’ospedale psichiatrico di Girifalco. Qualche anno prima, esattamente il 18 settembre 1878 il Consiglio della Calabria Ultra Seconda, presieduto dal catanzarese senatore del regno, Giuseppe Rossi, deliberava l’ “Istituzione di un Manicomio Provinciale sufficiente a racchiudere 40 o 50 folli, considerato che la Provincia aveva 21 folli liberi e senza cura”. Tre anni dopo la delibera si trasforma in una grande struttura capace di ospitare pazienti idonei ad usufruire del sistema open door: vale a dire poter uscire e vivere il paese e la sua gente, gli ospiti dell’ospedale diventano parte integrante della comunità girifalcese. Il documentario, che sarà post prodotto a Roma dal montatore Simone Settimi, è caratterizzato da interviste a specialisti come Mario Nicotera, Amalia Bruni e Salvatore Ritrovato. I diversi episodi raccolti durante le interviste hanno dato vita ad un’unica storia ambientata negli anni 70 circa, toccanti gli interventi a pazienti ed ex pazienti, attuali funzionari ed ex infermieri. La sceneggiatura del documentario è di Niccolò Mazza De Piccioli, mentre il soggetto è di Valentina Pellegrino.