Locomotiva FCL 412 monumentata alla stazione di Mileto
Premetto (ed ammetto) questo: sono appassionato di treni e ferrovie, quindi questa risposta al Prof. Nisticò credo fosse abbastanza prevedibile. Però, appunto, ammetto la mia passione, ed ho almeno il coraggio di difendere una causa perchè mi interessa in modo diretto. Non mi appello a tutti i costi a questioni storiche (o meglio, lo farò, ma solo dopo questa premessa), per difendere a tutti i costi una scelta che molto probabilmente sta andando a ledere soltanto la mia passione e quella di pochi altri.
Detto ciò, parliamoci chiaro…ai vibonesi, piuttosto che ricordare un senatore romano al quale sono dedicate migliaia di vie in tutta Italia, credo interessi più non dimenticare qualcosa di più “vicino” a loro, e cioè un mezzo di trasporto che nel bene (ed anche nel male, in quanto sulla linea Vibo – Mileto avvenne un gravissimo incidente che ne decretò la chiusura nel 1966), ha contribuito nel Novecento a sviluppare l’economia, gli scambi culturali dell’area ed i sogni degli abitanti dei centri attraversati dalla ferrovia.
Mi stupisco, inoltre, di come il Prof. Nisticò, forte sostenitore della storia del Sud Italia e dei “bei tempi andati”, critichi una scelta a mio parere azzeccatissima, e che anzi andrebbe replicata negli altri centri calabresi, che sono serviti (o lo sono stati) dalle storiche Ferrovie Calabro Lucane.
Il problema della mobilità in Calabria oggi è forse più grave di 40 anni fa, e ritengo che ogni iniziativa che si ricolleghi a questa tematica, vada sostenuta in ogni modo. Non di certo criticata!
Inoltre, spero che il Prof. Nisticò accetti la mia piccola provocazione: la ferrovia Vibo – Mileto, secondo gli originari progetti delle Ferrovie Calabro Lucane, si sarebbe dovuta congiungere con la tratta Soverato – Chiaravalle Centrale, ed a Serra San Bruno, addirittura, era prevista la costruzione di una breve diramazione per quello che già in epoca FCL, er a ormai l’ex polo industriale di Mongiana.
Avremmo avuto, quindi, una sorta di Trasversale delle Serre ferroviaria, da Soverato a Vibo Valentia! Sicuramente molto più lenta di quella stradale (che tanto sta a cuore al Prof. Nisticò, e pensate un po’, anche a me che sono un “integralista ferroviario”), che però, ironia della sorte, dopo decenni non è ancora stata terminata. Spero non faccia anch’essa la fine delle due ferrovie…
Concludo con una riflessione: “al suo posto l’hanno intitolato alla Calabro Lucana, tratta Vibo – Mileto, manco fosse la Transiberiana”.
Prof, non sono parole che Le fanno onore, specie considerando la Sua grandissima cultura storica e sociale.
Dietro la costruzione delle gloriose Ferrovie Calabro Lucane, compresa la Vibo – Mileto, ci sono stati grandi ingegneri, che pur non avendo gli strumenti elettronici ed informatici odierni, hanno saputo creare opere d’arte che sono ancora oggi lì, in piedi, sopravvissute ai dissesti idrogeologici ed all’abbandono del territorio degli ultimi decenni. Ci sono state decine di operai, persone che hanno lavorato con passione ed orgoglio, e tanti hanno anche perso la vita per costruire quelle tratte ferroviarie, in un territorio che prima del treno si spostava ancora sulle mulattiere, con l’asino (…chi aveva la fortuna di possederlo). Le Ferrovie Calabro – Lucane hanno contribuito a salvaguardare le attività produttive dell’entroterra calabrese, ed hanno contribuito ad evitare lo spopolamento dei nostri centri delle Serre, della Sila e del Pollino, che oggi irrimediabilmente, non solo a causa della chiusura delle strade ferrate, stanno divenendo centri abitati fantasma.
Perciò, gloria sì al Senatore Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, ma non facciamone una tragedia, se ogni tanto ricordiamo anche l’epopea storica e tecnica del nostro passato industriale calabrese.
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria
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