RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Mutuando da Dostoevskji, per cui il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni, si può dire che la qualità di un’amministrazione comunale si misura dallo stato del suo Camposanto. Se si accetta questa premessa, bisogna dire che l’attuale amministrazione è più che carente. È vergognosamente carente.
Il Camposanto è un luogo che per sua natura accoglie, custodisce la memoria della civiltà di un paese. E’ un luogo sacro per tutta la cittadinanza. La sua dignità è lo specchio della cultura e del grado di civilizzazione degli amministratori del momento.
Il cimitero di Catanzaro Lido, sta attraversando l’ignominia del disinteresse di politicanti evidentemente lontani dal valore costituente della famiglia. Una zona “vecchia” degradata ed abbandonata; una zona “nuova” un continuo cantiere aperto, senza il rispetto delle neanche più banali norme di sicurezza e di rispetto per il luogo.
Accedere alla parte ancora in costruzione del cimitero significa camminare tra le macerie da risulta e buche inaspettate; nessun lastricato, si cammina nel fango o nella polvere a seconda della stagione; ancora avanti ed ecco un sepolcreto coperto solo con pezzi di legno, un mattone rotto e uno strato di plastica nera. Un’altra tomba è coperta con un foglio di plexiglass che si alza con due dita e svela un buco profondo con loculi invasi dall’acqua. Ecco una cappella in costruzione con ferri arrugginiti, un cumulo di macerie a terra proprio di fianco a una tomba, un bancale di legno e un bidone in ferro. Più in là l’accenno di verde spontaneo diventa una latrina a cielo aperto ad uso e consumo delle maestranze.
Quando più di un anno fa mio padre se ne è andato, il responsabile delle pompe funebri ci informava che non c’era posto nel cimitero di Catanzaro Lido, veramente non ce n’era già da un paio d’anni! Nel dolore lancinante del momento con la mia famiglia ci siamo trovati a decidere se seppellire la salma a terra nella parte “nuova”, ma lì non c’era niente, la parte nuova consisteva in un campo aperto, senza la benché minima dignitosa urbanizzazione del luogo; la seconda scelta era quella di portarlo in un altro cimitero: ma lui è nato a Catanzaro Lido, qui c’è la sua famiglia, i suoi amici. E poi il costo del “viaggio di andata” e soprattutto dell’eventuale ritorno è un costo aggiuntivo decisamente improponibile e vergognoso. Mio padre è stato fortunato: è “ospite” in una cappella di amici compassionevoli.
Il nome di mio padre entra così in una lista d’attesa; ci viene detto di pazientare perché nuovi loculi dovranno essere costruiti a breve. I lavori però sono già stati rimandati più volte. Un paio di mesi fa viene effettivamente aperto un piccolo cantiere: calcinacci dappertutto, nessuna segnaletica, nessuna recinzione. I lavori restano incompiuti. Qualche giorno fa, uno di quei loculi incompiuti è stato occupato: il posto centrale, ad altezza d’uomo, comodo.
Ma chi è che ha dato l’autorizzazione per l’occupazione?
Non si dovevano convocare prima gli aventi diritto?
Perché infliggere al cittadino onesto, anche questo ultimo degrado?
Dove sono gli assessori e i dirigenti?
E.V.