SOVERATO – In questi giorni gli organi di stampa hanno diffuso la notizia dell’approvazione del Bilancio di previsione 2014 da parte del Commissario straordinario (deliberazione n° 99 del 27/11/2014, pubblicata il 3/12/2014).
Tuttavia, oltre a dare la notizia, alcuni di loro si sono affannati ad interpretarla ad usum delphini, spiegando al volgo che il bilancio approvato “non presenta grandi differenze rispetto al testo predisposto dall’amministrazione precedente”, ma solo “qualche aggiustamento tecnico apportato dagli uffici”, e pertanto è “poco differente da quello che la Giunta Alecci aveva predisposto”. E qualche giornale si è spinto fino a titolare che “Il bilancio 2014 approvato conferma l’operato di Alecci”.
Ora, non v’è dubbio che in politica ogni opinione sia legittima e rispettabile; che, nell’interpretare gli accadimenti della vita amministrativa, ciascuno possa difendere le proprie idee e proposte. Ma, la tesi propagandata non è tanto falsa, quanto del tutto campata in aria.
E difatti, basta solo guardare la riga finale del prospetto sintetico, riportante il totale della spesa, e confrontarlo con quanto previsto nel bilancio che era stato predisposto dalla giunta Alecci, per avere sotto gli occhi un dato evidente: rispetto al bilancio di Alecci, che prevedeva una spesa complessiva pari a 30.092.095,67 euro, quello del Commissario presenta una maggiore spesa pari a 9.171.245,00 euro.
Inoltre basti pensare che lo stesso giorno della bocciatura del bilancio in consiglio comunale, la stessa giunta aveva dato mandato ai dirigenti di settore di redarre un nuovo bilancio tenendo conto delle precisazioni fatte dai tre consiglieri di maggioranza che avevano votato contro, perché secondo loro il bilancio Alecci non teneva conto delle linee guida della Corte dei Conti. Bilancio cambiato sotto la gestione commissariale dagli stessi dirigenti (quindi se è stato di fatto cambiato i tre consiglieri avevano ragion!!!).
Ora, poiché c’è un limite di decenza a tutto, anche in politica, e soprattutto al cospetto dei numeri, e pur volendo ammettere ogni libera interpretazione, a noi sembra quantomeno avventato, e palesemente fuorviante, definire piccolo “aggiustamento tecnico” una differenza di oltre NOVE MILIONI di euro (per essere precisi tenendo anche conto delle nuove entrate/risorse). E ci vuole una buona dose di “coraggio” a gridare che viene così “confermato l’operato di Alecci”.
Anche perché, vale sempre la famosa massima pronunciata nel 1879 dal dimissionario ministro delle Finanze del governo Cairoli, Bernardino Grimaldi, il quale, per spiegare le sue divergenze col primo ministro sulla predisposizione del bilancio, così si espresse: «Per me, tutte le opinioni sono rispettabili ma, ministro o deputato, ritengo che l’aritmetica non sia un’opinione.»
FORZA ITALIA
Soverato, 6 dicembre 2014