Storie di realtà profonde che aiutano a superare i pregiudizi
Quante belle storie si raccontano alla Ubik di Catanzaro… E, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, tutto assume un senso ancora più speciale, ogni incontro diviene sempre più un momento di riflessione, crescita e confronto.
Nell’ultimo appuntamento il protagonista è stato Eraldo Affinati con il suo ultimo libro “Vita di vita”.
A guidare la presentazione, con la passione che la contraddistingue, è stata la giornalista Terri Boemi: <<Vita di vita è un anti-romanzo perché ogni parola che utilizza pesa come un macigno. Capita, nel leggerlo, di doversi fermare per respirare. Un libro di responsabilità, che parla di storie vere e profonde.>>
L’opera ruota attorno al viaggio che Affinati compie in Africa con Khaliq, conosciuto alla Città dei ragazzi. L’obiettivo del viaggio è conoscere la madre di Khaliq.
La sua storia è incredibile. Per salvarlo dai massacri della guerra civile in Sierra Leone, la madre lo porta in un campo profughi e poi torna indietro dalle sorelle. Khaliq fugge e comincia per lui un’odissea indescrivibile, nella quale si troverà a vivere in condizioni estreme, rischierà ripetutamente la vita, ma scoprirà anche il valore dell’amicizia e della solidarietà. Riuscirà miracolosamente ad approdare in Sicilia e, da lì, a Roma, dove viene accolto nella Città dei ragazzi. Khaliq è un ragazzo forte, pieno di vita. Oggi fa i migliori cappuccini di tutta Roma.
Aveva un sogno: ritrovare la madre. Se ci fosse riuscito, avrebbe portato il prof. Affinati a conoscerla. E così accade…!
<<La città dei ragazzi è una comunità d’accoglienza per giovani in situazioni disagiate, immigrati ed emarginati – ha dichiarato Affinati -. Sono sempre stato appassionato dalle storie difficili perché anch’io ho attraversato i miei periodi oscuri nell’adolescenza. I ragazzi ai quali insegno vengono da tutto il mondo. Mi piace conquistarmi la loro fiducia e coinvolgerli continuamente. I miei alunni li guardo negli occhi come una persona che li comprende e li ascolta e non come un mero professore. L’esperienza vissuta con Khaliq è stata straordinaria. Mi sono reso conto dei tanti privilegi che noi abbiamo e che non apprezziamo.>>
Tra il pubblico della Ubik presenti due giovani catanzaresi che hanno creato nel capoluogo di regione la sede di una Penny Wirton, una scuola di lingua italiana per stranieri fondata da Affinati e sua moglie, Anna Luce Lenzi, che accoglie ragazzi da ogni parte del mondo, pronti a tutto come il protagonista del romanzo di Silvio D’Arzo “Penny Wirton e sua madre”. In questa realtà, i corsi di insegnamento sono attivati grazie a uomini e donne che mettono a disposizione gratuitamente le proprie conoscenze e la propria professionalità.
<<Siamo nati nel 2008 ed eravamo quattro gatti – ha sottolineato Eraldo Affinati – Ora siamo centinaia in tutta Italia. La Calabria è la regione dove abbiamo più punti di riferimento grazie a Marco Gatto, professore di Castrovillari. Insegnando a questi ragazzi si superano tanti pregiudizi. Per entrare in contatto con loro dobbiamo superare gli schemi ideologici. C’è un lavoro umano da compiere ogni volta. Bisogna credere in alcuni valori che possano illuminare la nostra vita e portarci ad una vera conoscenza. Non solo i deboli hanno bisogno dei forti, ma anche viceversa. Anche dalla pecorella smarrita si può imparare molto.>>