Le persone che utilizzano un telefono cellulare per più di 25 anni hanno un rischio di morire di tumore al cervello tre volte più alto di quelle che utilizzano i dispositivi meno di un anno. Questo è il risultato di un nuovo studio svedese. Secondo lo studio, la probabilità che un tumore si sviluppi, aumenta con ogni anno di utilizzo dell’apparecchio, scrivono i ricercatori sulla rivista “Fisiopatology“.”Il rischio è tre volte più alto dopo 25 anni. Possiamo vederlo chiaramente”, ha detto il dottor Lennart Hardell all’agenzia Reuters.
Per lo studio, Hardell e il suo collega Michael dell’ospedale universitario di Orebro (Svezia) hanno confrontato i dati di 1380 pazienti con tumori cerebrali maligni e soggetti sani per quanto riguarda l’uso del proprio telefono. Chi ha usato i telefoni senza fili, secondo le proprie dichiarazioni per 20-25 anni, poi ha mostrato una probabilità due volte più alta di una diagnosi di tumore rispetto a coloro che ha indicato l’uso di telefoni dopo l’anno o meno. Nelle persone, che lo hanno utilizzato per più di 25 anni, la diagnosi era tre volte più probabile.
Finora i più importanti studi in materia contraddicono la ricerca in questione. In numeri assoluti le cifre sarebbero meno drastiche di quelle evidenziate nello studio: in poco più di 5 europei su 100.000 (0,005 per cento) è stato rilevato un tumore cerebrale maligno tra il 1995 e il 2002. Secondo lo studio svedese, il rischio aumenta così via di 16 ogni 100 000 (0.016 per cento).E ciò si pone in contrasto con i risultati dello studio più significativo, condotto dall'”Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro“. Lo studio risalente all’anno 2010, v’è da precisare, è stato in parte finanziato dai fornitori di cellulari. I ricercatori giunsero alla conclusione che non ci sono abbastanza prove per un collegamento fra uso del telefono cellulare e il rischio di avere un tumore al cervello.
Ovviamente, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” occorrerebbe una seria e decisiva ricerca completamente indipendente per stabilire con certezza oggettiva i rischi connessi all’uso dei telefonini. In ogni caso, l’UE ed i singoli Stati europei dovrebbero lanciare campagne di sensibilizzazione su vasta scala sui rischi dell’uso intensivo del telefono cellulare se vogliono evitare un disastro per la salute enorme come per il tabacco o l’amianto. Un’esposizione ripetuta a onde elettromagnetiche utilizzate dai telefoni cellulari può comunque portare a conseguenze significative anche sul piano della salute.
A tal proposito, è bene ricordare la recente vicenda di un dirigente d’azienda divenuto invalido per colpa del telefonino, riconosciuto tale da un giudice. È stata la prima sentenza di un tribunale del lavoro che ha riconosciuto la malattia professionale ad un dirigente di un’azienda bresciana che, per dieci anni, ha lavorato utilizzando per ore e ore il cellullare e il cordless. L’uomo, Innocenzo Marcolini di 57 anni, è stato colpito da un tumore benigno al nervo trigemino. L’intervento chirurgico lo ha salvato ma le conseguenze sulla qualità della vita sono terribili. In parte ricompensato da questa sentenza di vittoria contro l’Inail che gli riconosce nella misura dell’80% la malattia professionale. Si è trattato del primo giudice dunque che riconosce il nesso causale e il conseguente accertamento di invalidità da esposizione professionale.