Chiaravalle – Presentato il libro “Il grande otto. Storie dimenticate di Calabria”

Un_momento_presentazionePersonaggi dai più ai meno noti, i fatti e le curiosità sono riaffiorati dal baule della memoria e venuti fuori dagli scaffali dei ricordi per dar vita a “Il grande otto. Storie dimenticate di Calabria”, l’ultimo saggio, dal giornalista Bruno Gemelli, presentato a Chiaravalle nella sala conferenze di Palazzo Staglianò.

«L’idea  è giunta dal sindaco di Torre Ruggiero, Giuseppe Pitaro e come Comune di Chiaravalle l’abbiamo accolta con entusiasmo data la valenza del libro e la volontà di riscoprire storie che appartengono alla nostra regione» ha esordito il primo cittadino, Gregorio Tino.

Il sindaco Pitaro si è dichiarato lieto della collaborazione instaurata con il Comune di Chiaravalle e dell’occasione promossa per dare la giusta rilevanza «ad un’opera straordinaria, tra le più belle concernenti la storia della nostra regione».  In ragione di questa valutazione ha manifestato il proposito di farne dono alle scuole della sua cittadina a settembre e l’auspicio che possa esserne custodita una copia nelle biblioteche di ciascun comune.

Chiamato a relazionare sul libro, nel suo intervento Ulderico Nisticò  ha evidenziato l’importanza della memoria storica e  la necessità che essa sia trasmessa,  si è soffermato sulle figure: di Sharo Gambino; di Leopoldo Trieste; di Mimmo Rotella; di Mario Pannunzio, collaboratore “Il Mondo” che firmava con uno pseudonimo.  Ancora su: la battaglia di Punta Stilo, l’industria che dalla Calabria fornì i bulloni per il transatlantico Rex al quale è legata un’importante “pagina” della marineria italiana; e la realtà di un imponente ed importante sito archeologico quale Villa di Casignana. Queste alcune delle storie e delle vicende, ha commentato Nisticò, che Gemelli propone con una scrittura affascinante e divertente, con un linguaggio qualificato ma allo stesso tempo connotato da grande capacità divulgativa.

Tra l’eterogeneità delle storie richiamate ne “Il grande otto”:  quella del figlio di Garibaldi, Menotti, che a Catanzaro Lido avviò un’attività commerciale;  del parroco don Andrea Bruno che a Sellia Marina ha allestito il museo della Lambretta; e della relazione Donatini- Molinaroli, redatta negli anni Cinquanta per la designazione del capoluogo della Calabria, rimasta inedita per lungo tempo e contenuta  nel libro di Gemelli.

“Il grande otto”, edito da Città del Sole nella collana “Tracce”, si compone di «quarantotto storie che non sono stato io a scegliere – ha raccontato l’autore – quanto piuttosto sono state loro che hanno scelto me» e questo grazie a dei dettagli che di volta in volta ne hanno sollecitato la curiosità.

«Il grande otto – ha illustrato Gemelli  –   rappresenta una metafora. Il nome si rifà alla corsa automobilistica, ideata dall’Automobil Club di Catanzaro,  che nel dopoguerra riuscì ad unire, nel segno dello sport, una regione poverissima, completamente isolata e senza infrastrutture». Connessa a questa gara: l’ideazione della catena Jolly Hotel; la singolare avventura dei “conti correnti”, come venivano chiamati quattro virgulti di casa Marzotto, poiché “conti” era il loro titolo aristocratico e “correnti” perché corridori automobilisti; e il ricordo della baronessa Maria Teresa De Filippis, la prima donna in Italia a guidare una macchina da corsa. Un libro dalle tante avvincenti storie che affascina e conquista il lettore.

 

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