Se ne parla da diverse settimane, tra anticipazioni non confermate dall’azienda e scetticismo degli utenti. Ora, però, c’è l’ufficialità: WhatsApp allarga i suoi confini e dai messaggini di testo passa alle telefonate. L’obiettivo, dice l’amministratore delegato Jan Koum, è di fornire un servizio di alta qualità, e visto che oggi in giro ci sono smartphone troppo diversi tra di loro, con microfoni realizzati materialmente in modo troppo disomogeneo, si rischiano interferenze o, per dirla in maniera tecnica, qualche bit di troppo nelle conversazioni. Sarebbe questo, dunque, il motivo dell’attesa: a causa dell’architettura differente degli smartphone in circolazione, le chiamate vocali di WhatsApp rischierebbero di essere disturbate e di cattiva qualità. Di qui la decisione di aspettare qualche mese in più per avere un prodotto migliore. Ma quanto costeranno le chiamate vocali su WhatsApp?
La casa fa sapere che un costo ci sarà, ma che comunque sarà molto basso. L’idea è di permettere di utilizzare questa funzione anche nei paesi emergenti – e quindi ancora con un potere di spesa limitato – e per questo i costi devono essere necessariamente bassi. Ma non c’è da spaventarsi perché si tratterà di tariffe nettamente più basse di quelle degli operatori “normali”. Allora è facile prevedere che saranno tarate su quelle attuali di Skype, o forse più basse. La casa assicura che non ci sarà bisogno di una rete internet molto potente. I tempi? Si parla dei primi mesi del 2015.