Riconsiderare il progetto delle opere di difesa costiera ricadente all’interno del Parco Marino Regionale Baia di Soverato e a ridosso della zona archeologica San Nicola
Dopo qualche anno dalla prima tranche di lavori per il rinsaldamento della linea di costa, ci ritroviamo in preda al panico per la situazione che si vive sulla spiaggia a causa delle ripetute mareggiate che hanno enfatizzato il processo oramai noto dell’erosione costiera. In passato ci si è mossi freneticamente nell’ideare un piano atto ad evitare, nell’immediatezza, uno scenario disastroso per chi sulla spiaggia e dalla spiaggia trae reddito. Come la storia ci insegna, l’emergenza cura la malattia ma se non si è oculati nelle dosi della terapia si rischia di perdere l’ammalato! La corsa ai ripari per la messa in sicurezza della spiaggia di Soverato, non ha permesso un’attenta valutazione del rischio ambientale ed non si è soffermati a valutare scientificamente il preesistente. Inoltre, è da valutare anche la legittimità delle opere realizzate a ridosso di un’area marina protetta da un ente supremo quale la Regione Calabria. Chiediamo maggiore attenzione per l’ambiente senza levare nulla alla necessità di proteggere il litorale e garantire all’indotto del settore edile una possibilità di occupazione in un momento contingente in cui a tutti costi bisogna far ripartire l’economia e garantire posti di lavoro ma la garanzia dell’uno non può e non deve essere la distruzione di un ambiente cosi delicato che potrebbe rendere Soverato un ambiente invidiabile dal tutto il mondo e una potenziale risorsa economica mediante l’eco-turismo.
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Vi ricordiamo inoltre che vi sono banchetti informativi e negozi con raccolta firme per “Salvare la Scarpina”