Soverato – Uniforme nera e fiamma sul berretto, segni distintivi di quegli investigatori unici e ineguagliabili che sono gli uomini e le donne della Benemerita, nei secoli fedele. In prima linea e impegnati a decodificare una scena del crimine o ad assicurare un colpevole alla giustizia, schierati a tutela delle vittime e in difesa della collettività, sono l’emblema di una dedizione al dovere che spesso assume i tratti dell’eroismo. Per la settima edizione di “Carabinieri in Giallo” disponibile in tutte le edicole e in formato ebook tra i gialli Mondadori, una nuova serie di indagini: quindici racconti di autori che hanno saputo contribuire con uno sguardo sempre originale a un filone ormai affermato del noir italiano. Quindici storie avvincenti, di grande attualità, scelti per celebrare nel modo migliore i duecento anni dell’Arma e per ricordare che questi uomini sono eroi quotidiani. Il racconto “Polvere” dello scrittore soveratese Leopoldo Viscomi ha contribuito quest’anno a dare risalto alla costa ionica calabrese avendo come protagonisti due cittadini soveratesi. Leopoldo Viscomi, detto Leo per gli amici, classe ’72, è nato ed è cresciuto a Soverato, ed è l’ultimo di quattro figli. La sua penna ha sorpreso e commosso mamma Anna e papà Pietro, anche se fin da piccolo è sempre stato affascinato dalle armi e dai marò , dove successivamente ha militato nel Battaglione San Marco . Oggi vive a Roma, con sua Alessia, sua musa ispiratrice e “critica preferita” , dove svolge l’attività di autore televisivo e conduttore radiofonico, oltre a scrivere . E’ bello costatare l’amore per la propria terra di Viscomi, nonostante faccia parte di quel nutrito gruppo di giovani che per realizzarsi si è dovuto allontanare da essa. Il brigadiere Carmine Vitale e il suo fedele amico “Peppino” sono dei calabresi “doc” e il loro legame che va oltre l’attaccamento alle mostrine che li contraddistinguono come servitori della patria, ne fanno una delle squadre cinofile migliori in servizio all’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Roma. Un esempio di lealtà che unisce il miglior amico dell’uomo con il suo conduttore. In poche pagine si racconta una realtà dura del traffico di droga fra la Colombia e gli stati europei, che trova a metà strada due servitori dello stato pronti a sacrificare la propria vita per il bene altrui. Dopo il thriller “La zona verde” Viscomi ha saputo dare prova della sua abilità di scrittore sbarcando nei gialli Mondadori. I suoi racconti imprimono con grande efficacia nella mente del lettore, i sacrifici e le difficoltà che un investigatore incontra durante un’indagine, i cambi di rotta, i falsi indizi e le preoccupazioni di uomini che hanno deciso di indossare la divisa e di farne la loro seconda pelle. Il giovane scrittore per questo lavoro ha ricevuto anche un premio dal direttore responsabile dell’Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, il col. Roberto Riccardi, e i complimenti dal giudice Giancarlo De Cataldo , scrittore di “Romanzo criminale” e ora giudice del reality letterario di Rai 3, Masterpiace. Il maresciallo Antonio Lomanno, il brigadiere Carmine Vitale e il fedele Peppino, sono diventati ormai i protagonisti che colorano l’universo del giallo italiano, che ormai è un po’ soveratese, amati e apprezzati da coloro che seguono la letteratura thriller nazionale, e Viscomi è diventato a tutti gli effetti un degno rappresentante di questa categoria.
Maria Anita Chiefari
Pubblicato a pag. 11 sulla Gazzetta del sud dell’1.10.2014