Sulla morte del piccolo Matteo Zangari di Davoli nato il 30 agosto us e morto il 3 settembre successivo ho chiesto oggi all’ospedale civile di Soverato di riferire su: l’organizzazione del punto nascita nel quale Matteo è nato, la relativa assistenza pediatrica e le condizioni obiettive del bimbo al momento delle dimissioni, al fine di vigilare sul rispetto delle linee guida vigenti.
Sempre al fine di consentire l’esercizio del potere di vigilanza sulla effettiva tutela, ovvero violazione del diritto alla vita di cui Matteo era titolare ho chiesto all’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro di trasmettere copie degli esami eseguiti al momento del suo arrivo, le decisioni medicalmente rilevanti assunte e la causa della morte identificata dai sanitari.
Le richieste, compatibilmente alle indagini e ai procedimenti giudiziari eventualmente in corso sono fatte essendo il Garante dell’infanzia istituito per predisporre processi di protezione minorile secondo forme pre/meta giurisdizionali, orientati al principio di effettività e garanzia e avendo competenza di intervenire nei procedimenti amministrativi ai sensi della legge n. 241/1990. ”
Il diritto alla vita è diritto immanente, fondamentale ed inviolabile, solennemente proclamato nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, presupposto sul quale s’inseriscono tutti gli altri diritti umani riconosciuti dall’ordinamento.
Il diritto alla vita dunque, come più volte ribadito dalla Corte Costituzionale, attiene, “all’essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana”, segnatamente articoli 2 e 27.
On. Marilina Intrieri
Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Calabria
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