Con lo stipendio riapro l’asilo.
Questo il titolo di un articolo, uscito oggi sull’inserto di Avvenire e anticipato alcuni giorni fa dai telegiornali della RAI (TG 1 e TG2) e dalle testate nazionali.
La notizia ha suscitato una grande eco mediatica in questa nostra Italia bella e perduta, sempre in equilibrio precario tra baratro morale, debito pubblico, differenziale BTP-Bund tedeschi, vincoli di bilancio, piani di riequilibrio, promesse mirabolanti alla Berlusconi o alla Renzi, e demagogia.
Questa storia ha inizio da Sefro, piccolo Comune della Provincia di Macerata, di appena 425 abitanti, mica una città come Soverato, eh già !
L’asilo di questo comune marchigiano lo scorso Aprile aveva chiuso i battenti, perché i 5 bambini iscritti erano troppo pochi, perché la legge vuole che siano almeno 8. (Sorvolo sulla razionalità della norma, ma tant’è)
Il nuovo sindaco di Sefro, Giancarlo Temperilli, eletto a Maggio, aveva messo in cima alle sue priorità un semplice obiettivo: riaprire l’asilo, per dare la possibilità alle giovani famiglie di restare in questo piccolo borgo montano.
Detto, fatto.
Anche se nelle casse del Comune di Sefro i soldi per l’impresa non c’erano, il primo cittadino ha deciso di dare il buon esempio per primo, nel suo piccolo, e di decurtarsi lo stipendio.
Risultato: con i circa 11 mila euro guadagnati, 11 piccoli cittadini si sono presentati per iscriversi da ogni parte del Comune e dai paesi limitrofi.
Alla fine sono avanzati anche dei soldi, che verranno accantonati in un fondo speciale per tinteggiare le pareti delle aule.
Qualcosa di simile è avvenuto a Soverato alle ultime elezioni amministrative, durante la campagna elettorale, allorché il nostro attuale primo cittadino, aveva dichiarato che avrebbe destinato una parte o l’intera indennità di Sindaco a lodevoli e ammirevoli iniziative di pubblica utilità, di solidarietà, piccoli interventi di manutenzione, etc…
E giù canti di gioia e di giubilo, cori di evviva di pletore di accoliti, sostenitori del PD e simpatizzanti dell’ultimo minuto, plateali articoli di sostegno e dichiarazioni melense sui siti locali (Vedi articolo su http://www.soveratonews.com/2014/06/02/soverato-elezioni-fra-analisi-e-attese/).
La polemica si trasferì nell’agorà mediatica e il signor. Sindaco pubblicò, nulla di strano o fuori dall’ordinario, la busta paga con l’ammontare dell’emolumento, peraltro facilmente reperibile per qualsiasi cittadino, consapevole di essere tale, dal sito dell’albo pretorio del
Comune di Soverato (http://www.comunesoverato.it/home/).
E allora ? A che punto siamo ? In quali opere pubbliche o iniziative sociali o solidali è stato investito lo stipendio del Sindaco? Attendiamo fiduciosi.
In Politica, quella con la P maiuscola, alle parole di un oratore (vir bonus, dicendi peritus) seguono la consequenzialità delle azioni, la coerenza e congruenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, altrimenti si tace, senza fare promesse.
Pacta sunt servanda, altrimenti tutto il resto sono parole, parole e demagogia.
Angelo Oliverio
Cittadino