Squillino le trombe e rullino i tamburi: dopo tanti anni, la chiesa di Santa Maria dell’isola di Tropea, uno dei simboli della cittadina tirrenica ma anche dell’intera Calabria conosciuta in tutto il mondo, riapre. La cerimonia d’apertura si è tenuta nei giorni scorsi e ha visto la partecipazione di autorità religiose, civili e militari. Della riapertura dell’importante struttura che sin dai primi giorni se n’è molto parlato dal punto di vista storico e anche per il potenziale di attrazione turistica che un’opera simile significa per l’intera regione. Sul fronte tecnico ne parliamo con il dott. Aldo Battaglia, geologo, originario di Satriano grazie al cui contributo professionale potremo di nuovo beneficiare della visita di uno dei monumenti più rappresentativi della Calabria.
Dott. Battaglia, proviamo a fare una breve cronistoria…
Era passato poco più di un anno da quando chiesi il permesso di poter salire sul promontorio di Santa Maria dell’Isola per eseguire un rilievo fotografico ai lavori di consolidamento della rupe di fronte.
Salendo dimenticai di chiudere il cancello e in poco meno di mezz’ora il piazzale antistante la chiesa di S M I era pieno di visitatori, entusiasti del fatto che finalmente potessero visitare quel luogo di culto. Spiegai loro che ero lì a fare un sopralluogo, che dovevano immediatamente tornare indietro in quanto esisteva una ordinanza di chiusura dell’isolotto. Dovetti insistere un po’, ma in poco tempo tutti quanti scesero. L’accaduto mi colpì a tal punto che tornando in comune chiesi al sindaco pro tempore, Prof. Vallone, del perché la chiesa fosse chiusa da molto tempo. Lui rispose un po’ amareggiato dicendomi che c’erano dei problemi di sicurezza dovuti a dei crolli di alcune parti della rupe, ma che i progetti di consolidamento fino ad allora presentati erano stati rigettati dai vari enti preposti e dalla Abbazia di M.C., proprietaria dell’immobile. Aggiunse che molto probabilmente il finanziamento era andato perso.
Cosa era successo?
Chiesi di poter visionare lo stesso il progetto e le relative richieste di modifiche/integrazioni dei vari enti.
Con l’aiuto dei tecnici del comune trovai il progetto e le richieste di modifiche/integrazioni, da me condivise in pieno. Mi recai dall’Arch. Grande il quale sotto mia insistenza fece alcune telefonate per accertarsi della perdita o meno del finanziamento. Per fortuna c’era ancora qualche mese di tempo prima della perdita totale. Tornai dal sindaco dicendo che avrei potuto redigere celermente un progetto normativamente completo da sottoporre al Genio civile e nel contempo un progetto che potesse soddisfare le sacrosante esigenze di conservazione pretese dall’Abbazia di Montecassino e dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggisti di Reggio Calabria. In questa circostanza con chiunque io parlassi dell’argomento traspariva nell’interlocutore un profondo e radicato scetticismo sulla riuscita del progetto.
Il solito scetticismo meridionale, forse….
In pochi mesi ho redatto e completato il progetto che venne celermente spedito presso l’Abbazia di Montecassino. L’Arciabate chiedeva delle ulteriori prescrizioni e suggeriva accorgimenti utili per la definizione del progetto esecutivo,che gli furono inviate in brevissimo tempo. A questo punto il progetto è stato trasmesso presso gli uffici del Genio Civile e presso la Soprintendenza di Reggio Calabria che entro fine 2013 diedero i pareri definitivi. Dopo di chè sono stati affidati i lavori all’ impresa Geoconsol di Rogliano Calabro la quale, insieme anche ad un ufficio di direzione lavori costituito dall’Arch. Mariella Siclari, dall’Ing. Albert e dall’ Ing. Macrì, lavorando in perfetta sintonia con l’impresa e sin da subito celermente senza soste anche i fine settimana hanno terminato in anticipo rispetto alla data di ultimazione prevista per il 30 settembre p.v..
Occupiamoci del progetto dal punto di vista tecnico…
I versanti dell’isolotto sono interessati da fenomeni di degrado che consistono nella disgregazione e nel crollo di parti delle pareti e dei costoni; tali fenomeni sono dovuti essenzialmente all’azione erosiva del mare e degli agenti atmosferici in genere e dalla presenza di antiche strutture tettoniche. Inizialmente sono state individuate le aree di intervento; La scelta di queste aree è stata approntata a seguito delle maggiori criticità individuate attraverso i sopralluoghi effettuati in sito e tramite un rilievo laser-scanner 3D. Al fine di non alterare il pregio estetico della Rupe, si è scelto di intervenire per mezzo di soluzioni tecniche a basso impatto paesaggistico e si è provveduto, ove possibile, a migliorare gli aspetti già esistenti. Gli interventi di stabilizzazione consistono fondamentalmente in una chiodatura con barre in acciaio zincato di 22 mm di diametro, per mezzo di perforazioni di 70 mm. La lunghezza complessiva dei chiodi va da 6 ai 9 metri. La finalità di tali opere è quella di migliorare la stabilità complessiva della rupe. Stante la necessità di mantenere l’aspetto paesaggistico della rupe, tutte le opere di consolidamento che richiedono l’installazione di manufatti sul fronte di esposizione sono state realizzate in opportuni scassi, e tali scassi sono stati in seguito chiusi con lo stesso materiale prelevato direttamente in sito, mascherando in tal modo l’installazione. Mi auguro che tra non molto tempo potrà essere messa in sicurezza l’ultima zona dell’isolotto, costituita dalla grotta e dalla rupe antistante la spiaggia a nord-ovest, in modo da chiudere definitivamente i lavori di consolidamento dell’intera isola e di poter fruire compiutamente e in totale sicurezza il fascino di questo luogo
Fabio Guarna (Soverato News)
IL PROGETTISTA
TEODORO ALDO BATTAGLIA
Ha svolto attività professionale prevalentemente nel campo delle opere pubbliche, in particolare nei settori delle grandi opere di genio civile, dei trasporti (strade, gallerie, opere in sotterraneo), della pianificazione territoriale e del dissesto idrogeologico. Ha diretto, con specifica funzione di coordinatore e capogruppo, la progettazione e la direzione dei lavori in numerosi interventi complessi volti alla mitigazione del dissesto morfologico e idraulico del territorio; nell’ambito di questi contratti si è occupato dell’acquisizione, della gestione commerciale e il mantenimento dei rapporti con le pubbliche amministrazioni.
Si occupa prevalentemente sia di tematiche legate alla pianificazione territoriale, con oltre 30 incarichi legati al governo del territorio a livello comunale e sovracomunale sia di problematiche nell’ambito di consolidamenti e messa in sicurezza di centri abitati, tra i quali la messa in sicurezza della Rupe di Tropea. Nell’ambito di queste attività si occupa della gestione tecnica e amministrativa in sede di gara e per le commesse acquisite, coordina il gruppo di lavoro di progettazione e direzione lavori mantenendo costantemente i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni. Durante l’ultimo anno è stato impegnato nell’attività di rilevamento geologico-strutturale subacqueo del settore centro orientale dell’Isola del Giglio, per il progetto di rimozione del relitto della Costa Concordia.