Oggi la vita è tutto un correre. Ma ogni tanto capita di sentire il desiderio di soffermarsi e di cercare nella memoria quella che è stata la propria vita di studente, prima cioè che il vortice dell’esistenza prendesse il sopravvento: il lavoro, la famiglia, i figli, in alcuni casi i nipoti, tutto segnato da una velocità impressionante. Tanti sono gli anni che passano, tanti da perderne il conto. Ogni tanto però, una domanda riaffiora: i miei vecchi compagni di classe, a parte quelli rimasti in paese, dove saranno, si ricorderanno di me? staranno bene? Avranno famiglia, figli, nipoti? Qualcuno forse non ci sarà più. Non sono domande retoriche e nemmeno semplice nostalgia del passato. Piuttosto queste domande fanno parte di una visione della vita segnata da quei grandi valori umani cristiani e sociali che hanno costruito un mondo, oggi minacciato, nel quale il rispetto, l’educazione, la ricerca del bene sono stati pilastri del vivere civile.
Ieri presso il Lido “Mare Nostrum” sulla spiaggia di Soverato si sono ritrovati finalmente, dopo una ricerca molto minuziosa, i “vecchi” compagni della 5^ Ragioneria dell’anno scolastico 1968/69. Capelli grigi, pancetta, qualche ruga, ma dopo qualche… difficoltà nel riconoscersi, è esplosa la gioia di rivedersi e di raccontarsi tante e tante di quelle cose da perderne il conto. Tutti si sono ricordati di essere stati insieme in un momento particolare della loro vita e ritrovarsi dopo quarantacinque anni non è poco. Certamente non era l’aspetto fisico ciò che contava, ma piuttosto capire se fondamentalmente davanti c’erano ancora quelle persone delle quali ci si ricordava tra i banchi di scuola. Una delle sensazioni più strane che hanno certamente provato è quella di vedere tante persone dopo tanti anni.
Strano effetto per davvero. Non potete immaginare quali emozioni una persona quasi 70enne possa provare nel rivedere delle persone dopo quarantacinque anni, un tuffo nel passato verso gli anni della giovinezza. Fa un certo effetto pensare al tempo che è scorso, alla vita vissuta, alle migliaia di giorni che si sono succeduti, vedendo uomini e donne di una certa età dopo averli visti giovani e spensierati. Si cerca di ritrovare la stessa fisionomia e gli aspetti del viso comuni tra le due immagini, quasi per avere una rassicurazione che nasconda il senso della vita. Tutti vedono riflesso negli altri la gioia dell’incontro unitamente alla sorpresa degli effetti del tempo.
In quel momento d’intensa gioia ma anche di stupore hanno visto riflesse negli altri le proprie paure: abituati a vedersi allo specchio ogni giorno si accorgono poco dei propri cambiamenti, ma chi non lii vede da quarantacinque anni cosa pensa?
E’ solo un attimo poi scoprono che il passare del tempo non ha intaccato lo spirito di complicità e di spensieratezza dei bei giorni passati sui banchi di scuola e continuano a ridere e scherzare. Nonostante ognuno, negli anni, sia molto cambiato, i ruoli restano sempre gli stessi: La giocherellona e mattatrice Anna Madonna è sempre la stessa, cosi come il vispo secchione Pino Arena, che come nella migliore tradizione viene additato dai compagni come il “passa compiti” e tra essi, felicissima, l’insegnante di allora, una giovanissima quanto bella Mariella Alecci.
Questo è stato l’incontro dei coraggiosi, di coloro che si sono persi, ma hanno saputo ritrovarsi.
… Gli anni che passano, la vita che scorre …
Purtroppo è vero, come qualcuno ha affermato… se fosse stato un amico, non ci saremmo persi di vista…
ma non sempre questo è l’effetto conclusivo della vita.
Ci sono miriadi di complicazioni che mai avrebbero presupposto, e, adesso cosa si fa, si dimentica il passato? Non credo. Nella loro anima, tutto si ricorda… le emozioni, i ricordi, ogni tanto riaffiorano: vengono prepotentemente in scena nell’essenza primordiale. Ritornano… e, fanno male o bene, e, quando i sentimenti s’incontrano… c’è quell’implosione di ricordo di affetto, che sfocia in un’emozione di soddisfazione, di gioia. C’è la convinzione che tutti insieme rappresentano non tanto la storia del passato, fatto solo di ricordi e di rimpianti, ma la storicizzazione del passato, la proiezione di valori, di amore, di stima del passato nel futuro. In questa proiezione ci sono tutti con l’ affetto e il desiderio di essere ancora insieme e con l’impegno di incontrarsi ancora il prossimo anno.
(Gianfranco Rombolà)